tela/ pittura a olio
sec. XX (1946 - 1998)
Nel 1947 inizia una serie di soggiorni-studio a Parigi e Venezia, dove conosce i pittori De Pisis e De Chirico. Nel 1949, a Parigi, riceve giudizi positivi per i suoi lavori da parte dei pittori Paul Colin e Gino Severini e i complimenti del temuto critico d’arte Waldemar Georges. Studia Velazquez e gli impressionisti.
Nel 1952 sposa Raffaella Bertani, conosciuta all’Istituto d’Arte, e si trasferisce nella casa di famiglia di lei, a Stiolo, piccola frazione di San Martino in Rio, dove continua l'attività. Esegue scenografie per il teatro, ritratti, dipinti a carattere religioso per le chiese locali, vedute e paesaggi.
Dal 1958 al 1960 è docente alla “Libera Scuola di Nudo” nell’Istituto “A. Venturi”.
Intorno al 1962 comincia a utilizzare come studio l'ex stalla della casa, ove realizza tele di grandi dimensioni: nature morte con fiasche, damigiane, terrecotte, vetri e maioliche di casa, ortaggi, selvaggina. Sperimenta la ceramica.
Soggiorna periodicamente in Trentino, in un antico mulino sul torrente Aviana, che gli ispirerà grandi opere en plein air.
Fa diversi soggiorni a Venezia ove dipinge vedute su tela e piccole tempere su legno preparato a gesso.
Tra il 1972-1973 soggiorna a Marina Romea dove realizza un ciclo di vedute delle valli.
A Stiolo ama molto dipingere all'aperto, rappresentando la vita nel cortile rustico, con donne di campagna, galline, oggetti.
Nel 1979 la villa di Stiolo viene venduta, i coniugi Coppelli si trasferiscono a Modena e Uber interrompe la propria attività. Nel 1984, riacquistata la villa e gradatamente la serenità, ricomincia a lavorare: nature morte, fiori, tele a carattere religioso.
Dal 1996 rallenta la sua attività prediligendo il disegno alla pittura. Nel 1998 dipinge l'ultima natura morta.
Il 5 luglio del 2000 si spegne al Policlinico di Modena. Per suo espresso desiderio viene sepolto nel prato del piccolo cimitero di Stiolo.
Già dal 1998 i coniugi Coppelli desiderano donare alla comunità di San Martino la loro residenza, Villa Bertani, per farne una casa-museo. Purtroppo il progetto non decolla e successivamente la villa diventa casa di riposo privata.
Tuttavia la signora Raffaella, nel 2002, effettua per il Comune di San Martino in Rio una prima donazione delle opere del marito, consistente in 80 fra dipinti e disegni. Nei locali della Rocca Estense viene così allestita, nel 2003, la Pinacoteca, che si arricchisce negli anni grazie alle donazioni successive: nel 2004 (20 dipinti), nel 2006 (328 fra disegni e dipinti oltre a statue e sculture, mobili d’arredo, oggetti in rame e libri), nel 2009 con altri dipinti lasciati in eredità.