This paragraph should be hidden. idcardrel 1671 Barbieri Giovanni Francesco detto Guercino
Barbieri Giovanni Francesco detto Guercino1591/ 1666
intonaco staccato/ applicazione su tela/ pittura a fresco
sec. XVII (1615 - 1617)
Di spalle vediamo Euriloco, elemento di congiunzione fra l'eroe e la maga: essa offre da una mano, una coppa ad un acheo, dall'altra, impone il rituale della bacchetta magica.
Il tendaggio alle spalle di Circe (quasi a rappresentare delle quinte teatrali) si apre nel preciso momento di trasformazione di uno degli achei, nel quale è ancora riconoscibile una parte bestiale: la testa porcina.
Davanti a lei ci sono altri due compagni di Ulisse, entrambi trasformati in grossi cinghiali che attendono di essere ridotti nuovamente alla loro forma umana.
Le donne della saga omerica, come le sirene, Scilla e Circe, dalle quali Ulisse riesce a divincolarsi, proponevano nel XVI e XVII secolo un messaggio moralizzante: il trionfo per mezzo della forza della ragione sull'istinto della lussuria, per essere, così, in grado di riprendere il cammino verso la salvezza.
Dal punto di vista iconografico le qualità pittoriche di questo riquadro mostrano la mano del Guercino preponderante, rispetto quella degli aiuti, quali il Gennari e il Battistelli.Molto importante risulta, ancora una volta, la conoscenza delle incisioni del Tempesta, anche se sul piano ideativo, in questo affresco, sono aggiunti elementi tipicamente di gusto guerciniano.