sec. VII a.C. (699 a.C. - 600 a.C.)
Le stele funerarie protofelsinee caratterizzano la fase più recente della cultura villanoviana (VII secolo a. C., periodo orientalizzante) nel territorio bolognese e ne sono la più importante espressione di arte figurativa. Questi segnacoli in arenaria hanno una tipica forma a rettangolo sormontato da un disco, che può essere collegata alla figura umana. La decorazione scolpita a rilievo può raffigurare motivi geometrici, che ricordano lo stile decorativo delle ceramiche contemporanee, oppure riprendere soggetti di repertorio - quali la sfinge, l'albero della vita, il signore degli animali - che derivano da modelli diffusi in Centro Italia, ma sono anche direttamente influenzati da rapporti con artisti del Vicino Oriente. Si tratta infatti della principale manifestazione locale dello stile orientalizzante, che si diffonde nel corso del VII secolo a. C. in tutto il bacino del Mediterraneo. La rarità delle stele figurate, rispetto al grande numero delle sepolture note in questo periodo, fa pensare che si trattasse di segnacoli riservati a tombe di personaggi di alto rango, come sembra confermare anche la ricchezza delle relative tombe, nei pochi casi in cui, come a Marano, le stele sono state rinvenute nella loro posizione originaria. La maggior parte delle stele protofelsinee è rappresentata da esemplari a disco non figurati, mentre solo alcune presentano una decorazione scolpita a bassorilievo. Questo tipo di cultura artistica è ben rappresentata, con esecuzioni di altissimo livello, in alcuni monumenti provenienti dalle necropoli bolognesi. Non si tratta solamente di stele a disco ma di pietre più monumentali di forma parallelepipeda, come le Stele di Via Tofane o le Stele Malvasia Tortorelli, o ancora la Stele Zannoni, che dovevano segnare interi gruppi di tombe di famiglie aristocratiche. Completano questa serie di eccezionali testimonianze due grandi cippi cilindrici modanati da via Fondazza, decorati con palmette e sfingi alate, che dovevano dare ingresso ad un’area sacra situata ai margini dell’abitato bolognese.