stadera da mercato

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a doppia portata
Categoria: meccanica

cm 110 (a) 70 (l) 32.5 (p)
sec. XX
n. 542
Asta in ferro di forma piatta tarata da 0 a 5,5 kg con divisione di 125 g per la portata minore e da 5,5 a 30 kg con divisione di 250 g per la portata maggiore. Il braccio minore ha tre coltelli riportati in acciaio, di cui due per la sospensione del piatto in due diverse posizioni, più o meno vicino al fulcro. L'indice in ferro è a forma di punta. Il braccio maggiore ha alla sua estremità un perno per bloccare il romano. Il romano a forma di cipolla in ferro con sotto vite e dado, ha gancio in ferro collegato ad una staffa che si appoggia sopra ad un manicotto scorrevole sull'asta che può essere bloccato mediante una grossa vite. La stadera è sospesa mediante grossa staffa sagomata e lavorata, con copertina che chiude i fori in cui passa il coltello, cui è avvitato gancio piatto ad uncino in ferro. La merce era contenuta in un piatto circolare concavo in ferro con bordi ribattuti su tondino di ferro e rinforzato sul fondo da una corona circolare in ferro inchiodata al piatto. Il piatto è sostenuto da tre catene in ferro alla catalana ad anelli allungati e ritorti riuniti in un gancio ad otto dal quale pende anche un piccolo gancio ad uncino in ferro sospeso ad una staffa in ferro con cuscinetto mobile.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
Il punzone potrebbe essere un punzone di verifica ungherese per l'anno 1979.

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