stadera per pesare le granaglie

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: composta
Categoria: meccanica

cm 133 (a) 108 (l) dimensioni piatto 28 x 67 x 86
sec. XIX
1815 - 1866
n. 254
Asta di forma piatta tarata da 0 a 10 kg con divisione di 50 g. Il braccio minore in ottone sagomato, terminante con doppio medaglione in argentana, ha i coltelli riportati in acciaio. Il braccio maggiore in ferro, leggermente rastremato verso l'estremità, termina a scatola aperta affusolata con coltello riportato in acciaio che sostiene anello piatto in ferro per i pesi di rapporto attualmente mancanti. Il romano in ottone di forma sferica con anello in ferro e cavità per la massa di correzione della tara chiusa da una vite in ottone ha il corrente piatto estraibile in ferro con corpo a forma di prisma ottagonale irregolare. La stadera è sospesa mediante staffa e gancio ad occhiello in ottone. La merce è contenuta in un piatto di ottone a bocca di lupo con maniglia posteriore, sospeso mediante tre catene in ottone, con alternati anelli tondi ad anelli allungati, riunite in una crociera pure in ottone. La crociera ha un corpo centrale cilindrico modanato terminante con anello in ottone che la sospende alla stadera mediante gancio ad uncino e staffa in ottone.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
I punzoni presenti sul piatto sono riferibili alla parte veneta del Regno Lombardo-Veneto.

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