Musei Palazzo dei Pio
Piazza dei Martiri, 68
Carpi (MO)
Negretti Jacopo detto Palma il Giovane
1544/ 1628
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 166 (a) 235 (la)
sec. XVII (1600 - 1610)
n. A/ 120
Tela dipinta per colori sovrapposti, che lasciano intravedere una crettatura ad andamento reticolato irrregolare: in alcuni punti sono visibili piccole cadute di colore, come quella al centro, sul petto della figura femminile. La cornice è antica, in legno intagliato e dorato.
Al centro della raffigurazione sono Venere e Marte, seduti e abbracciati; la dea è ignuda, coperta solo da un velo trasparente ai fianchi, e rivolge lo sguardo a Marte vestito da un drappo di colore scuro lasciato cadere sui fianchi. Egli, con la mano sinistra, allontana una figura in abbigliamento da guerriero, con elmo, lancia e scudo, che occupa l'intera parte destra del dipinto. Sulla sinistra sono tre le figure che popolano la scena: un amorino alato, accanto a Venere e ad un tavolino su cui sono sistemati un libro, un pettine e alcuni vasetti da toeletta, un vecchio barbuto vestito di scuro, e una vecchia discinta che si strappa i capelli. Il paesaggio circostante è caratterizzato dal cipresso sul bordo sinistro della tela e dalla palma in corrispondenza sul bordo opposto; il cielo è nuvoloso e reso nei toni dell'azzurro intenso e del grigio. In basso a destra si legge a caratteri capitali in nero "Iacobus. Palma. F.".

Il dipinto entra a far parte delle collezioni del Museo Civico nel 1922 grazie alla donazione di Carlo Alberto Foresti.
Piuttosto scarsa la fortuna critica dell'opera, nonostante la sicura attribuzione determinata dal fatto che l'opera è firmata in basso a destra "Iacobus Palma F."
Dopo alcune irrilevanti citazioni, l'opera è esaminata dalla Mason Rinaldi nella monografia sull'artista veneziano e collocata nel primo decennio del '600 ( S. Mason Rinaldi, 1984, p.79).