ambito ferrarese
dipinto
tela/ pittura a olio
tela/ pittura a olio
cm.
136 (a)
106 (la)
sec. XVI (1575 - 1599)
sec. XVI (1575 - 1599)
n. 60 dep.
Tela dipinta per colori sovrapposti e montata su una sottilissima cornice in legno.
Al centro della scena due santi inginocchiati rivolgono le mani e gli occhi al cielo in estatica visione: sono San Giacomo, a destra, con la croce in mano, abito giallo e drappo rosso sui fianchi, e San Filippo a sinistra, in abito bianco e mani congiunte; ai suoi piedi è adagiata una mazza. La scena è ambientata in un paesaggio all'aperto, con alberi nei toni del verde scuro sulla sinistra.
Il dipinto, di raffinata esecuzione, proviene dalla Cattedrale di Carpi dove era collocato su di un altare laterale, demolito nel XVIII secolo; rimasto a lungo nella sacrestia della chiesa, giunge al Museo Civico nel 1914.
Alfonso Garuti (A. Garuti, 1990, p. 39) ricorda come il dipinto sia menzionato da diverse fonti locali e assegnato a scuola bolognese cinquecentesca dalla prima guida del Museo (Il Museo di Carpi, in "Memorie storiche e documenti sulla città e antico principato di Carpi", vol. X, Carpi, 1914), con riferimento a Bartolomeo Cesi da parte di Carlo Ragghianti, nella scheda all'opera (cfr. scheda 19, 1940). Attualmente è assegnato da Garuti ad autore tardo-cinquecentesco di area ferrarese (A. Garuti, 1978, p. 8 e 1987, p. 22).
Al centro della scena due santi inginocchiati rivolgono le mani e gli occhi al cielo in estatica visione: sono San Giacomo, a destra, con la croce in mano, abito giallo e drappo rosso sui fianchi, e San Filippo a sinistra, in abito bianco e mani congiunte; ai suoi piedi è adagiata una mazza. La scena è ambientata in un paesaggio all'aperto, con alberi nei toni del verde scuro sulla sinistra.
Il dipinto, di raffinata esecuzione, proviene dalla Cattedrale di Carpi dove era collocato su di un altare laterale, demolito nel XVIII secolo; rimasto a lungo nella sacrestia della chiesa, giunge al Museo Civico nel 1914.
Alfonso Garuti (A. Garuti, 1990, p. 39) ricorda come il dipinto sia menzionato da diverse fonti locali e assegnato a scuola bolognese cinquecentesca dalla prima guida del Museo (Il Museo di Carpi, in "Memorie storiche e documenti sulla città e antico principato di Carpi", vol. X, Carpi, 1914), con riferimento a Bartolomeo Cesi da parte di Carlo Ragghianti, nella scheda all'opera (cfr. scheda 19, 1940). Attualmente è assegnato da Garuti ad autore tardo-cinquecentesco di area ferrarese (A. Garuti, 1978, p. 8 e 1987, p. 22).
ultima modifica:
20/12/2016
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