Musei Palazzo dei Pio
Piazza dei Martiri, 68
Carpi (MO)
Crespi Andrea
notizie metà sec. XVIII
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 119 (a) 90 (la)
sec. XVIII (1740 - 1760)
n. A/ 50
Il supporto del dipinto è formato da un'unica porzione di tela ovale, priva di cornice. La pellicola pittorica, distesa da una pennellata fluida e a tratti più corposa, presenta campiture di colore sovrapposte: dai toni azzurro-grigio del cielo, illuminato da tratti bianco-rosati delle nubi e del fiume all'orizzonte, ai verdi e ai marroni sfumati della vegetazione e delle rocce, sopra cui spiccano i colori accesi delle figure nei toni del rosso, dell'azzurro intenso e del bianco. La crettatura segue un andamento reticolato irregolare.
La composizione inquadra un paesaggio prospetticamente definito da figure di viandanti con asino, in primo piano al centro, da alberi e rocce con edifici in secondo piano, e dal fiume che scorre fra le alture e costituisce il punto di fuga verso l'orizzonte.

La tela, come le tre seguenti nel numero d'inventario, è una recente acquisizione del Museo, perché scoperta casualmente nel 1974, durante i restauri della serie dei Ritratti della famiglia Pio: era stata, infatti, utilizzata come fodera di rinforzo a uno dei quattro ritratti di forma ovale dei Pio. Secondo Garuti (A. Garuti, 1976, pp. 124-125), il dipinto avrebbe subito l'impropria utilizzazione nella stessa casa dei Pio, da cui infatti proviene, per divenire proprietà del Comune di Carpi nel 1899 assieme ai ritratti stessi.
Si tratta di un genere paesaggistico estremamente decorativo e tipicamente "barocco", pur nello stile leggero e schiarito di colore già pienamente settecentesco. Garuti, che nel'76 pensa ad un artista locale o modenese, influenzato da esemplari veneti alla Marco Ricci e contemporaneamente ferraresi nell'ambito di Giuseppe Zola, arriva nel '86 ad attribuire questo e i seguenti tre dipinti analoghi al modenese Andrea Crespi, ritrattista e paesaggista, attivo a Modena intorno alla metà del '700. Il Crespi lavora a Carpi per numerose famiglie nobili, tra le quali, appunto, quella dei Pio di Savoia, specializzandosi in un genere pittorico allora particolarmente in voga e ricercato per le collezioni delle famiglie più illustri dell'epoca.