carta/ pittura a olio
sec. XIX (1869 - 1870)
L'opera viene donata nel 1914 da don Ettore Tirelli. E' il bozzetto preparatorio per il saggio del terzo anno di studi presso l'Accademia di Firenze compiuto tra il 1869 e il '70 e oggi conservato presso l'Istituto "A. Venturi" di Modena, con il titolo "Lorenzo Ghiberti in atto di far vedere il bozzetto, che sta modellando, pel concorso delle porte del Battistero di Firenze" (A. Garuti, 1980, p. 3).
Il dipinto è ricordato da Nannini (1953, p. 140) e dalla Guandalini, nella prima mostra sull'artista (1966, pp. 9-17). La Martinelli Braglia (1998, p.26) osserva come fin da questa precoce opera il Lugli assorba la lezione innovativa della pittura toscana, collocandosi nell'alveo del "romanticismo storico" e nel filone encomiastico degli "uomini illustri", temi cari all'ambiente artistico fiorentino. La studiosa pensa a richiami e soluzioni care a Giuseppe Abbati, soprattutto in virtù di certe valenze evocative che il Lugli sembra restituire attraverso la definizione di un'atmosfera malinconica e di suggestivi effetti luministici.