This paragraph should be hidden. idcardrel 5594 Rizzo da Santacroce Francesco
Rizzo da Santacroce Francesconotizie 1504-1545
Scuola veneziana-Scuola romagnola
tavola/ pittura a olio
sec. XVI (1530 - 1535)
L'opera presenta una superficie pittorica in più punti lacunosa per ampie stuccature in corrispondenza di fenditure che si sono aperte nel supporto ligneo, una delle quali attraversa la tavola in quasi tutta la sua larghezza. Alla rimozione delle ridipinture, stuccatura delle zone mancanti del pigmento e risanamento della tavola ha provveduto nel 1981-1982 da S. Salemme che è dovuto intervenire di nuovo nel 1988 perchè l'opera, a soli due anni dal precedente restauro, presentava di nuovo problemi alla superficie pittorica e al supporto: cadute di colore, fenditure e il distacco di un'asta di alluminio facente parte della pacchettatura mobile prevista nel precedente intervento. (BIB: Pinacoteca Comunale di Ravenna, Ravenna, 2001, p. 83).
Non si hanno notizie della provenienza del dipinto. Attribuito da Fiocco (1916) a Francesco Rizzo da Santacroce, il riferimento è stato accolto da Afelli (1936) e, con perplessità, da Martini (1959).
La prima notizia che abbiamo di Francesco, figlio di Bernardo, risale al 1505, quando è presente alla stesura di un testamento e quindi doveva aver già compiuto i diciotto anni. Inizia presto a dipingere diventando discepolo di Francesco di Simone da Santacroce che gli lascia, per testamento nel 1508, tutto il materiale della propria bottega. Nel 1517 stipula un contratto con il rettore della chiesa di Santa Maria a Serina per l'esecuzione di un trittico (ora smembrato) consegnato l'anno seguente. Del 1532 è la vertenza con la Scuola dei Santi Cassiano e Cecilia per la sepoltura, nell'arca della scuola stessa del corpo del fratello Vincenzo, anch'esso pittore. Esercitò a Venezia nella prima metà del '500 e la sua produzione ha prevalentemente per soggetto Sacre Famiglie di piccole dimensioni destinate a una committenza privata.