Museo d'Arte della Città
Via di Roma, 13
Ravenna (RA)
Rondinelli Niccolò
1450/ 1510 ca.
dipinto

tavola/ pittura a tempera
cm. 222 (la) 180 (a)
sec. XV (1495 - 1499)
n. 7
Quasi certamente l'opera è identificabile nella tavola vista dal Vasari in San Domenico a Ravenna "in una facciata della Chiesa" e dal biografo definita "assai bella". Il Fabri nel 1664 lo ricordava "sopra la porta maggiore". Tra il 1664 e il 1678 (anno di pubblicazione del secondo volume del Fabri) il dipinto veniva trasferito nel Monastero di S. Domenico, nei pressi della Chiesa. Qui rimase fino al 1797, per passare poi alla Chiesa dell'Orfanotrofio delle Mendicanti e Orfanelle. Nel 1928 venne depositato all'Accademia dalla Congregazione di Carità. Il santo a sinistra ricordato negli inventari come San Domenico è stato identificato dal Ricci (1919) come San Tommaso d'Aquino, la cui identità è accertata dalla scritta sul filatterio e a tale identificazione erano già giunti diversi eruditi locali, primo dei quali il Fabri. L'opera testimonia il trapasso dello stile dell'artista da un diligente descrittivismo a un solido volumetrismo ricco di soluzioni tonali e atmosferiche in cui si fondono gli insegnamenti belliniani coi ricordi di Cima e di Carpaccio. La tavola è precisa testimonianza di una fase avanzata dell'attività del pittore che, attorno al 1495 o poco dopo, abbandonava l'iniziale "diligente desrittivismo" per "un fare più largo e riassuntivo, di calmo avvolgimento tonale e di pacata intonazione sentimentale".
Niccolò Rondinelli, documentato a Venezia, Forlì e Ravenna tra il 1495 e il 1502, si forma in ambiente veneziano (è del Vasari la nortizia della presenza di Rondinelli come allievo e collaboratore nella bottega di Giovanni Bellini): Gnudi ipotizza l'apprendistato tra il 1490 e il 1495 anno in cui Niccolò è documentato a Venezia, mentre Heinemann ipotizza invece che il soggiorno veneto abbia avuto luogo fra il 1485 e il 1495. Ancora Vasari afferma che Rondinelli visse "fino all'età di sessanta anni, e fu sepolto in S. Francesco di Ravenna", ma non precisa l'anno esatto della sua morte. L'indicazione vasariana e la considerazione che la morte di Rondinelli sia avvenuta posteriormente al 1502 (anno in cui Niccolò risulta documentato per l'ultima volta) e forse intorno al 1510, ha condotto gli studiosi a supporre che l'artista possa essere nato intorno al 1450. L'unico dipinto di Rondinelli che possa essere datato con una certa approssimazione è il San Sebastiano del Duomo di Forlì che, da notizie di Andrea Bernardi detto il Novacula nelle "Cronache Forlivesi", risulta databile attorno al 1497. A quell'anno infatti risale la celebrazione della prima Messa nella Cappella di Santa Maria della Canonica in Duomo sul cui altare è descritto il San Sebastiano del Rondinelli.