tela/ pittura a olio
sec. XVII (1640 - 1660)
L’opera fu eseguita per l’altare maggiore della Chiesa del Convento di Santa Chiara a Faenza, nel periodo in cui Tiarini era impegnato nella Chiesa della Ghiara a Reggio Emilia.
Tipicamente tiariniano è il taglio narrativo della scena e la ripresa di motivi carracceschi come gli affetti che legano tutti i personaggi.
Alessandro Tiarini fu un artista bolognese, allievo di Prospero Fontana. Dopo la morte del maestro lavorò con Benedetto Cesi. A causa di un litigio fu costretto a rifugiarsi a Firenze fino al 1606 dove perfezionò la sua formazione nella bottega del Passignano. Quando rientrò a Bologna realizzò i suoi più grandi capolavori mostrando di aver raggiunto una piena maturità stilistica. La Pala d’altare fu acquisita dalla Pinacoteca in seguito alle soppressioni postunitarie del 1867. Il disegno preparatorio è conservato alla National Gallery di Ottawa in Canada.