tela/ pittura a olio
sec. XX (1920 - 1920)
Nel 1923 si era tenuta a Roma una "mostra Biennale d'Arte" nella quale figuravano 35 opere di Mancini. Di qui la tentazione di acquistare il "pezzo eccezionale" che Ozzola definiva "cosa superba, un tema Vandyckiano in nero, magnifico di eleganza e di esecuzione". Erano anni che Ricci-Oddi, per mezzo di Ozzola, tentava inutilmente di arrivare a Messinger, il mercante di Mancini, o a chi altro vendeva le opere possedute dal mercante dopo la sua morte.