Interno del Museo dell'Abbazia di S.Colombano (foto: G.Baucia)
Monastero di S.Colombano di Bobbio (foto: G.Baucia)
Interno dell'Abbazia di S.Colombano (foto: M.Rebeschini)
Interno del Museo dell'Abbazia di S.Colombano (foto: G.Baucia)
Pisside eburnea (IV-V sec d.C.) recentemente restaurata (foto: G.Baucia)
Bobbio

Museo dell'Abbazia

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Pubblicazioni e Cataloghi
Lusignani G., Il museo dell'abbazia di San Colombano, in Quintavalle A.C., Il Medioevo delle Cattedrali: chiesa e impero, Comitato Nazionale per i 900 anni della Cattedrale di Parma, Milano, Skira, 2006, pp. 409-410.

Bonilauri F., Museo dell’Abbazia di S. Colombano, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 18, n. 4.

Boccaccia B. (a cura), Il Museo di San Colombano in Bobbio, Castelsangiovanni, 1994

La Chiesa, il Monastero ed il Mosaico di San Colombano in Bobbio, Bobbio, 1992
Abbazia di San Colombano
Piazza Santa Fara
Bobbio (PC)
Tel: 340 549 2188
Misto
Archeologia classica
Archeologia medievale
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arte sacra
Scultura
I monumentali ambienti del monastero di San Colombano ospitano il Museo dell’Abbazia e il più recente Museo Collezione Mazzolini, inaugurato nel 2015. Il primo conserva ed espone il patrimonio storico-artistico proveniente dal monastero e gli oggetti connessi al culto di san Colombano, santo irlandese cui si deve una vasta opera di evangelizzazione dell'Europa, assieme ad alcune tracce che documentano la storia della città di Bobbio; mentre il secondo espone la vasta collezione di opere d’arte contemporanea, circa 900 opere, donate da Domenica Rosa Mazzolini alla diocesi di Piacenza-Bobbio, che comprende capolavori di artisti italiani realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’60.

Il museo dell'Abbazia occupa alcune delle sale cinquecentesche prospicienti il chiostro, originariamente destinate allo Scriptorium e alle arti liberali. Vi trovano posto numerose testimonianze storiche, artistiche, archeologiche comprese fra l'età romana, e quindi collegabili alle più antiche vicende insediative del territorio circostante, e il XVI secolo, che ripercorrono la storia del vasto complesso benedettino con i suoi diversi corpi di fabbrica e l'annesso edificio basilicale. Fra i reperti archeologici annoverati nella raccolta del museo e provenienti dai dintorni e dall'area stessa della basilica (cripta), si segnalano in particolare una sepoltura risalente al IV sec. d.C. e, per il suo valore di documento storico, la lapide donata da re Liutprando a Cumiano, che fu abate dal 653 al 661. Vicende e trasformazioni nel tempo dell'edificio basilicale sono attestate da vari reperti lapidei, architettonici e scultorei. La documentazione è completata da arredi sacri e dipinti di Luini, Lanzani e Campi. Di particolare pregio sono le oreficerie e la serie degli arredi sacri, primo fra tutti la preziosa teca eburnea (Teca di Orfeo), databile tra il II e il V d.C., restaurata nel 2002 grazie ai finanziamenti dell'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna.




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