carta/ matita/ acquerello
sec. XX (1945 - 1971)
Aldo Carpi eseguì questo disegno molto probabilmente a Milano, negli anni successivi alla sua liberazione. Non vi sono data e luogo a cui poter risalire. Il soggetto delle maschere è ricorrente nelle opere di Carpi, che scrive: "sono espressioni del mio spirito, del mio animo e nascono in me come avvertimenti, come spiegazioni di qualche fatto, certo, della vita che può essere anche futuro; più facilmente futuro. [...] Per lo più la maschera, volere o non volere, era sempre l'autore, il pittore, il quale poteva essere molte volte un Pierrot, un Pulcinella, un Arlecchino, un Pantalone e così via. Però non è che io decidessi di dipingerli così, nascevano così." Le maschere per Carpi rappresentano un rifiuto delle convenzioni, delle violenze, dei condizionamenti, delle tradizioni della società "borghese", e "fascista", e insieme la rivincita della poesia, della libertà dei valori umani: non però mai in chiave allegorica, bensì a livello quasi di inconscio come nella produzione onirica.