Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Magelli Vittorio
1911/ 1988
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 90 (la) 112 (a)
sec. XX (1929 - 1929)
n. 381
Il saggio, realizzato per il concorso Poletti, rappresenta la figura solitaria di Farinata degli Uberti, ripreso di lato, mentre fuoriesce dal sarcofago per parlare con Dante. La composizione dell’opera risulta esemplata su un acquerello del genovese Amos Nattini, pittore molto in voga nel periodo tra le due guerre, grazie all’amicizia di Gabriele D’Annunzio e alle celebrate illustrazioni per la Divina Commedia. Partendo da un fortunato modello, che risale indietro fino alle incisioni di Gustave Doré, studiato con ogni probabilità sui banchi di scuola, Magelli crea un'opera dai caratteri originali: il punto di vista viene ruotato e ravvicinato, come in una ripresa cinematografica, con lo scopo di dare maggior risalto al corpo che si staglia su un fondo smaltato e uniformemente piatto. L'addensamento del potente chiaroscuro concorre a delineare una figura che (pur con qualche caduta) risalta nella sua semplificata plasticità. Magelli mostra di aver meditato qui la lezione proposta in questi anni da Salvarani nella grande decorazione teatrale, come l’allegoria della Tragedia nel Teatro sociale di Novi di Modena, figura caratterizzata dal corpo potentemente tornito per un analogo contrasto chiaroscurale, o il clipeo nel teatro del Collegio San Carlo di Modena, dove Minerva appare, avvolta nella calda luce dorata, su vaporose nubi colorate. Magelli supera poi il modello corale di Nattini per definire un nuovo monumentale eroe che trova confronti nei coevi manifesti pubblicitari