Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo greco/ scolpitura
arredi sacri e votivi
produzione ravennate
secc. VIII d.C./ IX d.C. (790 - 810)
cm 46 (a) 43 (lu) 9 (s)
La decorazione consta di due ellissi congiunte, formate da tre giunchi a spigolo acuto e raccordate da tre piccoli listelli trasversali. All'interno vi sono due foglie a quattro lobi, separate da un solco mediano piuttosto largo. Altre foglie si ripetono anche come riempitivo fuori dall'ellissi, insieme, in alto, ad un fiore gigliato molto stilizzato.

Questo tipo di decorazione che si articola in intrecci viminei, cerchi, gigli, foglie, girandole, rosoni e rotelle, fa parte del repertorio figurativo di tante sculture dell'VIII e IX secolo.

Questo frammento si completa con il n. 168 e vanno veduti affiancati e con le parti ricurve volte verso il basso. La decorazione è specularmente uguale e simmetrica in entrambi. La luce dell'arco, secondo i calcoli fatti dalla Lavers, dovrebbe essere di circa 2 m. (1, 97). I due frammenti sono stati affissi alla parete troppo accostati, il che ne falsa, a prima vista, l'originaria ampiezza.

Pittore, decoratore e architetto. Nato da una famiglia originaria di Lugo, studia a Roma dove si laurea in architettura. Nella capitale entra in contatto con diversi esponenti della cosiddetta scuola romana. Collabora, inoltre, con Piacentini nella progettazione della città universitaria. Nel 1936 apre uno studio di architettura a Tripoli, dove svolge un’intensa attività anche come pittore e decoratore. Nel ‘37 allestisce una grande mostra personale al Cairo.
Dopo il ritorno in Italia, e quello della famiglia a Lugo nel ‘41, intensifica i suoi rapporti con l’ambiente romagnolo. Nel 1943 entra nel movimento partigiano. Nel ‘45 fonda a Firenze l’Associazione Federalisti Europei, poi confluita nel movimento guidato da Altiero Spinelli.