Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo/ scolpitura
arredi sacri e votivi
ambito ravennate
sec. VI d.C. (596 - 597)
cm 220 (a) 170 (la) 12 (s)
L' ambone a pyrgos si compone di tre parti: una centrale semicircolare e due laterali rettangolari, divise in formelle di cui: 24 nel settore centrale e 5 per ciascun lato, di dimensioni lievemente varianti. Le formelle si dispongono su 6 fregi orizzontali sovrapposti, divise da semplici linee di quadrettatura, modanate e con fiori quadripetali ad ogni incrocio di quadrato. Ogni quadrato mostra figurazioni simboliche di animali dal disegno piuttosto grossolano, piatto e che si inseriscono con difficoltà nello spazio del riquadro loro assegnato. Dall'alto al basso si susseguono: agnelli, cervi, pavoni, colombe e pesci, raffigurati di profilo e volti simmetricamente in direzione dell'asse mediano dell'ambone. Nei due settori laterali, il primo ordine di animali è rimpiazzato da due figure frontali di oranti, e il secondo ordine mostra due colombe al posto dei cervi. Le due figure maschili in atteggiamento orante, ossia di preghiera, con entrambe le mani levate verso l'alto, sono vestite in modo tradizionale per l'epoca, ossia una tunica e un pallio (mantello) e sono individuati chiaramente dalla iscrizione sopra il loro capo: a sinistra di chi guarda, san Giovanni e a destra, san Paolo. I due santi sono i titolari di una chiesa loro dedicata a Ravenna e per la quale fu realizzato questo ambone. La parte superiore è coronata da una serie di quattro tipi diversi di decorazione: dall'alto si incontra un motivo di baccellatura, indi una zona priva di ornamentazione con il marmo non levigato, una terza fascia formata da motivi a "VU" alternati a punti, ed infine l'iscrizione a due righe con lettere alte circa 5 cm. In basso, l'ultimo giro orizzontale di formelle non presenta alcun decoro o figura all'interno.

Sono attestati a Ravenna altri esemplari di amboni con raffigurazioni simboliche di animali entro formelle, di cui l'esemplare più famoso è quello che si conserva nel duomo di Ravenna ed altri frammenti al museo nazionale.