
Fabbi F.
Tagliaferri M. (a cura di)
Architetture del sacro nel bacino adriatico: figure, forme e liturgie della cristianizzazione ed evangelizzazione dal 4. al 13. secolo
Bologna
EDB
2011
pp. 165-198
Ravenna patrimonio dell'umanità.
Forlì
A.B.A.C.O.
1997
pp. 61-65
Rizzardi C.
Corsi di cultura sull'arte ravennate e bizantina
1989
pp. 365-388
Farioli R.
Ravenna romana e bizantina
Ravenna
Longo
1977
Bovini G.
Mosaici di Ravenna. Mausoleo di Galla Placidia, Battistero della cattedrale, Cappella arcivescovile, Battistero degli Ariani, Sant'Apollinare Nuovo, San Vitale, Sant'Apollinare in Classe
Milano
Silvana Editoriale
1977
Bovini G.
Edifici di culto d'età teodoriciana e giustinianea a Ravenna
Bologna
Patron
1970
Bovini G.
Ravenna. I suoi mosaici e i suoi monumenti
Ravenna
Longo
1969
Deichmann F.W.
Ravenna Hauptstadt des spätantiken Abendlandes. Geschichte und Monumente
Wiesbaden
Steiner F.
1969
Breschi M.G.
La cattedrale e il battistero degli Ariani a Ravenna
Ravenna
Edizioni Dante
1965
vicolo degli Ariani
V sec. - VI sec. d.C. (493 - 526)
Si tratta di una costruzione in laterizio di dimensioni ridotte, a pianta ottagonale, interrata di circa 2,31 m. rispetto al piano stradale. Esternamente suddivisa in due fasce da una cornice marcapiano, la zona superiore ospita la cupola ed è sottolineata da finestre arcuate, mentre in basso si alternano quattro piccole absidi.
La cupola conserva una decorazione musiva ispirata ai motivi del battistero Neoniano. Il disco centrale ospita la scena del Battesimo con la figura di Cristo, immerso fino alla cintola nell'acqua del Giordano, fiancheggiato da S. Giovanni Battista e da un uomo anziano, personificazione del fiume stesso. Nella fascia seguente gli Apostoli compaiono divisi in due gruppi, guidati rispettivamente dai Santi Pietro e Paolo, che convergono verso un trono. Su di esso campeggia un cuscino purpureo sorreggente la croce gemmata.
Il medaglione centrale, il trono ed alcuni degli Apostoli risalgono al periodo teodoriciano, mentre i restanti mosaici sono stati eseguiti intorno alla metà del VI secolo.
Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall'Unesco.