Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Nazari Bartolomeo
1693/ 1758
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 74,5 (la) 96 (a)
sec. XVIII (1710 - 1758)
n. 130
Ascritto alla scuola francese a partire dal catalogo del 1924, dove l’effigiato è riconosciuto come un Ammiraglio Laderchi dal nome della famiglia di Faenza presso la quale era stato acquistato, venne ricondotto a quella veneta da Ragghianti (1939), che vi ravvisava i modi di Sebastiano Mazzoni e di Pietro Liberi. Una più argomentata soluzione attributiva si doveva in seguito a Carlo Volpe che, in occasione della mostra del 1980, ne propose l’ascrizione al bergamasco Bartolomeo Nazari. Tale proposta risulta comprensibile, anche se l’attività ritrattistica di questo artista rimane tuttora mal definibile nella sua reale portata. Nei suoi dipinti più noti, come il Ritratto di Giacomo Carrara dell’omonima Accademia di Bergamo, e il Ritratto di generale o quello di Samuel Egerton del Museo Correr di Venezia (NORIS 1982), appare meglio percepibile la componente veneziana del suo linguaggio, mentre qui sono anche caratteri diversi, che Volpe giustificava in relazione alla vicinanza con i modi di Fra Galgario, che Nazari avrebbe potuto conoscere in patria, ma che risultano piuttosto, nell’aulica compostezza e nella morbidezza della fattura, di derivazione francese. Si tratta di un dato che potrebbe in ultima analisi non sconvenire nemmeno a Nazari, ma che induce alla prudenza circa un’effettiva ascrizione alla sua mano.