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Ferrara

Centro Studi Bassaniani

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Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Servizi
Via Giuoco del Pallone 15
Ferrara (FE)

Complesso architettonico medievale trasformato in palazzo
Giorgio Bassani (1916-2000)
Il Centro Studi Bassaniani è stato istituito nel 2014 presso casa Minerbi, nel cuore medievale della città di Ferrara. Il Centro ha lo scopo di conservare gli studi sull'autore ferrarese prodotti in Italia e nel mondo e si fonda sulle donazioni al Comune di Ferrara di Portia Prebys, ultima compagna di Bassani.
Il Centro conserva il salotto purpureo e la sala da pranzo della casa romana di Trastevere in cui Bassani ha vissuto con la Prebys gli ultimi 23 anni della sua vita. Ivi si scopre che l’intellettuale usava un bastone da passeggio con il pomo d’argento, amava le incisioni di Giovanni Battista Piranesi e si circondava di decine di suoi ritratti fatti da amici, tra cui un olio su tela di Carlo Levi e uno di Margaret McCann.
Quotidianamente, lo scrittore amava mangiare a un tavolo elegantemente apparecchiato con argenti, porcellane e cristalli (qui ricollocati nel loro mobilio originale), e attorno ad esso sedevano spesso amici del calibro di Attilio Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e Natalia Ginzburg.
Di fronte al tavolo da pranzo è stata ricollocata la grande mappa di Roma di Giambattista Nolli, in dodici fogli, che Bassani teneva in camera, di fronte al letto, e dalla quale ogni mattina si lasciava ispirare per una nuova esplorazione della Capitale, così come sono numerose le incisioni di antichità romane che costellano le pareti delle sale.
La donazione della signora Prebys comprende inoltre un ingente patrimonio documentario e librario, tra cui spiccano i quaderni autografi de Gli occhiali d’oro e de L’Airone (dedicato a Beppe Minerbi, l’amico che dà il nome al palazzo del centro Studi), e il dattiloscritto de Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, annotato e commentato da Bassani che ne curò la pubblicazione per Feltrinelli.
Sono circa 8 mila i documenti di Bassani conservati nel Centro Studi e innumerevoli i testi sulla sua scrittura, raccolti dal 1935 e tradotti in 18 lingue, oltre a 1.200 fotografie e a 5 mila volumi riguardanti la letteratura, la storia e l'arte del Novecento italiano. Se gli originali restano custoditi sottochiave, ciascun documento è consultabile in cinque copie, mentre la bibliografia delle opere è disponibile sul web anche per i ricercatori più lontani.


Paesaggi culturali

Tutta la città antica di Ferrara, da Corso Giovecca alle Mura di Alfonso d’Este, è stata descritta minutamente da Bassani nella sua produzione narrativa e poetica, tanto che esistono numerosi percorsi turistici intorno ai campi del tennis club Marfisa (frequentati da Michelangelo Antonioni e da Roberto Longhi, oltre che dallo stesso Bassani) e al parco Massari, che con i suoi cedri del Libano è stato identificato come il probabile, reale, giardino dei Finzi-Contini. A otto anni di distanza dalla pubblicazione del best-seller, Vittorio De Sica mise in scena il film Il giardino dei Finzi-Contini, che gli valse il quarto premio Oscar nel 1972, ma da cui Bassani, inizialmente coinvolto nella sceneggiatura, prese le distanze fino a far espungere il proprio nome dai titoli di coda. Poco distante dal parco sorge il Castello Estense che, con la sua mole poderosa, domina la città ed ha ispirato Bassani come altro luogo simbolico dei suoi racconti. Nella notte del 15 novembre 1943 il muretto davanti al Castello fu teatro di un drammatico eccidio, la fucilazione di undici oppositori del regime fascista. Quella “veglia angosciosa interminabile” fu trasposta da Bassani nel racconto La lunga notte del ’43, che Florestano Vancini scelse come soggetto per il suo esordio cinematografico del 1960. Fuori dalle mura delle città, il genio di Bassani si respira sui muri di Codigoro, luogo del suo romanzo più esistenzialista, L’airone, datato 1968 e ambientato tra le nebbie del Po di Volano. L’artista olandese Jos Peeters vi ha realizzato un progetto intitolato I luoghi dell’airone, composto da 14 murales che corrispondono ad altrettanti brani manoscritti dello scrittore. Codigoro è stata anche la prima sede della Fondazione Giorgio Bassani, costituita dai figli Paola ed Enrico, oggi ospitata a Ferrara, nelle tre stanze al piano terra di Casa Ariosto. Pur avendo trascorso la gran parte della sua lunga vita a Roma, lo scrittore è sepolto nel cimitero israelitico della sua Ferrara, accanto alle tombe delle famiglie Bassani, Minerbi (parenti in linea materna) e Finzi Magrini. Dal 2003 il suo sepolcro è impreziosito da una stele di bronzo, disegnata per lui dall’amico Arnaldo Pomodoro.

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