Artisti, artigiani, architetti, produttori

Osaka (J) , 1942
designer

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Si laurea nel 1964 all'Università per il Design a Ōsaka e nello stesso anno apre un proprio studio.
Si divide tra il Giappone e Milano. E’ uno dei primi designer nipponici ad essersi affermati in Europa. Ha importato in Italia la cultura giapponese sintetizzando le sue due anime principali: quella tecnologica e quella legata alla ritualità. Nel 1967 firma per Moroso Saruyama, una collezione di imbottiti che rivoluzionano il concetto di sofà: il divano non è più un arredo da sistemare contro una parete, ma si offre al centro della stanza come scultura-spazio-relax multifunzionale. Nell’Ottanta per Cassina disegna Wink, poltrona chaise-longue coloratissima studiata per essere posizionata in un’infinità di modi. Attento alla relazione tra oggetto e funzione, ha creato dai mobili ai televisori, dai set per la tavola agli impianti hi fi. Molti dei suoi lavori sono presenti nelle collezioni del Museum of Modern Art di New York, del Centre Georges Pompidour di Parigi, della Pinakothek der Moderne di Monaco. Negli ultimi anni ha organizzato seminari e workshop in Europa e in Asia per diffondere la cultura del design senza mai dimenticare l’importante contributo offerto delle arti tradizionali. Nel 2006 ha curato la mostra “50th Japan Good Design Award”. Nel 2007, sempre a Milano ha realizzato la mostra “Il futuro della tradizione”. Numerosi i riconoscimenti ottenuti da Kita, fra cui il Japan Interior Designers Association Award nel 1975 e il Mainichi Design Award nel 1985. Nel 2011 vince il Compasso d’Oro alla carriera internazionale.

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