gesso/ scultura
secc. XIX/ XX
Della profetessa inascoltata dai troiani, amata da Apollo e condannata a non essere creduta perché gli si era rifiutata, Ercole Drei sembra, probabilmente, voler cogliere il senso di ritrosia e di angoscia repressa provato al momento in cui, dopo la sconfitta di Troia, viene strappata da Aiace fuori dal tempio di Atena in cui si era rifugiata. Drei evolve il modello ottocentesco verso un’impostazione più fluente che ha il fulcro nella lunga chioma cascante. Il mitico tema viene da Ercole Drei ricondotto nell’alveo della contemporaneità indagando con comprensiva partecipazione e acume quasi psicologico un particolare stato d’animo femminile.
Il testo di questa opera è parte della scheda di Franco Bertoni per il catalogo della Mostra “Art nouveau. Il cenacolo baccariniano” tenuta al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza nel 2007 in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla morte di Domenico Baccarini.