Cimitero del Piratello







loc. Piratello
Imola (BO)
Architettura
Arte concettuale
La planimetria rettangolare permette l’accesso su entrambi i lati brevi. Entrando da quello più a nord si accede al chiostro, circondato da un elegante portico: questo spazio rappresenta una delle aree più antiche del cimitero, com’è testimoniato dalla presenza di alberi secolari e di un magnifico esemplare di “Magnolia grandiflora”. Fin dall’inizio il chiostro attirò l’interesse delle famiglie aristocratiche di Imola, che vi commissionarono le proprie sepolture secondo il “Disegno geometrico dimostrativo” dell’architetto Giuseppe Magistretti. Tra quelle di maggiore interesse vi sono due esempi significativi: la tomba della famiglia Tozzoni, registrata nel 1818 e come tale considerata la più antica, e la tomba della famiglia Ginnasi, adornata da una scultura di Cincinnato Baruzzi, noto scultore imolese e allievo di Canova, autore di molte opere sepolcrali anche al Cimitero della Certosa di Bologna.
Tra il 1820 e il 1822 l’antico orto del convento fu trasformato nel campo cimiteriale della Pia unione dei poveri, che tuttora custodisce un imponente esemplare di “Cedro del Libano”, tutelato da un decreto paesaggistico che ne testimonia il valore storico e ambientale. Nel 1865, opere di assestamento portarono alla costruzione di un porticato a sud del santuario, che circonda il Gran Campo, uno spazio ampliato negli anni Settanta del XIX secolo e circondato da un’alta galleria con padiglioni a cupola. Al centro del lato est di questo porticato venne edificato il Famedio dei sindaci, un’area dedicata alle sepolture dei primi cittadini di Imola, a dimostrazione dell’importanza civile del cimitero.
Quasi cinquant’anni dopo, nel 1916, venne inaugurata un’altra ala del cimitero: il Gran Campo Monumentale, destinato alle tombe di famiglia e situato in una posizione sopraelevata, accessibile tramite una scalinata monumentale ornata da sculture. Qui si trova anche il Sacrario ai Caduti della Prima guerra mondiale, sormontato da una statua bronzea della Vittoria, opera dell’artista Cleto Tomba realizzata nel 1922. Nel 1955 viene eretto un ampio edificio sopraelevato con una cripta, destinato a ospitare il Sacrario dei Partigiani, un tributo della città di Imola ai caduti della Resistenza. I nuovi ampliamenti furono realizzati dalla seconda metà del XX secolo, su progetto dell’ingegnere capo del Comune di Imola, Ferdinando Forlai, con ulteriori progetti di Andrea Dal Fiume, Gian Carlo Manara, Michele Pasotti e Alessandro Contavalli.