Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
ambito italiano (?)
flauto d'amore

legno di ulivo,
avorio,
argento
mm
Misure: lu. totale 726,9//distanza tra il centro del foro d'imboccatura e I 277,4//II 319//III 360,4//IV 442,6//V 481,9//VI 521,1//ch 585,6//l'uscita 671,5.,
Altre misure approssimative: tu. del tappo 14//lu. del tenone per il tappo 8//lu. della testata senza il tenone per il tappo 253,5//lu. del pezzo superiore 188,5//lu. del tenone superiore del pezzo superiore 33//lu. del tenone inferiore del pezzo superior
sec. XVIII (1750 - 1750)
n. 1832
In quattro pezzi. Solo l'estremità superiore del piede è tornita a rigonfiamento. Alle due estremità della testata e del piede, come pure all'estremità inferiore del pezzo superiore ci sono anelli di avorio. Il tappo, con la semplice forma d'un coperchio sopra un tenone, è pure di avorio. La cameratura è conica rovescia con un leggero allargamento nel piede. Il particolare sorprendente in questo strumento è la vicinanza del foro d'imboccatura al tappo.
La chiave è fatta in un solo pezzo di argento. Il piattino è trapezoidale, si adatta al tondeggiare del tubo, e ha una guarnizione di cuoio. La paletta è a doppia ghianda. Il supporto è nel rigonfiamento del piede. La molla è di acciaio, stretta nel legno del tubo con un piattino di ottone, e non è attaccata alla paletta (cfr.scheda nctn 00000018).
Lo strumento è segnato con un punto sui quattro pezzi. A prescindere da quest'ultimo dato, il flauto corrisponde in tutti i dettagli a nctn 00000014, con cui fa coppia, con l'eccezione di lievi varianti delle misure.

I flauti sono aerofoni in cui il flusso d'aria è diretto contro lo spigolo di un'apertura situata nella parte iniziale del tubo. Esistono nel mondo numerose specie di flauti. In Europa sono da distinguere principalmente - laddove si prescinde da certi flauti di natura etnica o popolare - due tipi: i flauti dolci e quelli traversi.
I flauti traversi sono flauti che il suonatore tiene in posizione più o meno orizzontale, quindi trasversale rispetto al suo corpo. Il foro d'imboccatura è laterale e ha uno spigolo aguzzo, contro cui il suonatore dirige direttamente il fiato. Sino alla metà del secolo XVII il corpo del flauto ha sei fori laterali per le dita. Per quanto sia possibile accertare, la cameratura in questo periodo è più o meno cilindrica. Sino al secolo XVI il flauto è normalmente costruito in un solo pezzo. Tra l'ingresso del tubo e il foro d'imboccatura dei flauti traversi è sempre inserito un sughero spostabile che garantisce l'intonazione giusta dei suoni.
Il flauto traverso, come tipo, proviene anch'esso dall'oriente e penetrò in Europa attraverso l'impero bizantino, l'Ungheria, la Boemia, poi la Germania, da dove fu introdotto più tardi nei paesi del meridione e dell'occidente. La prima menzione del flauto traverso in Germania è del secolo XII (Herrad von Landsberg, Hortus Deliciarum). Fuori della Germania lo strumento mantiene sino al secolo XVIII il nome di flauto alemano, fiùte allemande, German flute, ecc.
Intorno al 1720 iniziò la formazione d'una nuova "famiglia" di flauti traversi: furono costruiti strumenti con tubi più lunghi e con fondamentali più bassi in confronto ai flauti "normali", e anche strumenti più corti con fondamentali più alti. La differenza essenziale tra i flauti piccoli e grandi del rinascimento e tali flauti nel periodo qui considerato, è che gli ultimi sono tutti strumenti traspositori. In altre parole: la diteggiatura e la notazione di tali strumenti corrispondono a quelle del flauto traverso "normale", ma il suono è differente. Così è possibile che un suonatore di
flauto "normale" possa maneggiare anche i flauti grandi e piccoli senza studio speciale.
I flauti più grandi sono quindi più bassi del flauto traverso "normale". Sono da distinguere per lo meno tre tipi di flauti grandi:
1. flauti d'amore, strumenti traspositori in La oppure in Lab, quindi traspositori di una terza minore o maggiore più bassa. L'espressione "d'amore" fu adottata inizialmente per gli oboi. All'inizio del secolo XVIII, come vedremo, fu ideato un oboe traspositore in La, chiamato oboe d'amore. Passerebbe i limiti di questo catalogo riassumere le speculazioni sopra l'etimologia di questo termine. Sta di fatto che l'espressione "d'amore" venne applicata anche ai flauti traspositori d'una terza più bassa. I primi flauti d'amore nacquero intorno al 1720. Il tipo sparì dalla prassi musicale dopo il 1850;
2. flauti contralti, generalmente in Sol, quindi traspositori di una quarta più bassa, a volte in Fa, dunque traspositori di una quinta più bassa. Anche il flauto contralto nacque nel '700. Lo strumento è prescritto ancora nel nostro secolo in alcune opere per orchestra sinfonica;
3. flauti bassi all'ottava inferiore dei flauti "normali". I flauti bassi non sono rappresentati in questa collezione.
L'uso dell'ulivo rende probabile la provenienza italiana del flauto in esame.
L'assenza di rigonfiamenti, tranne al piede, non rende probabile una datazione prima del 1750.