Città Metropolitana di Bologna
via Zamboni, 13
Bologna (BO)
Cocchi Francesco
1788/ 1865
Dal Pane Girolamo

1821/ 1856
Testoni Vincenzo
1800/ 1871
soffitto dipinto

carta/ pittura a tempera,
stucco/ doratura/ modellatura/ pittura
cm. 800 (la) 820 (lu)
sec. XIX (1850 - 1854)
Vasto e articolato complesso decorativo costituito da un dipinto centrale contornato da quattro serie di immagini inserite in cornici dorate di diverso profilo. La prima serie è costituita da quattro dipinti a forma quadrangolare polilobata che rappresentano altrettanti letterati famosi accanto alle relative figure femminili e muse ispiratrici: Tasso ed Eleonora, Boccaccio e Fiammetta, Dante e Beatrice, Petrarca e Laura. I quattro dipinti sono definiti da cornici in rilievo a più registri con una fascia interna ad ovoli e un profilo baccellato.

L'allestimento decorativo del piano nobile di Palazzo Malvezzi si deve a Francesco Cocchi, apprezzato artista e scenografo bolognese attivo nel secolo XIX (Budrio 1788-Bologna 1865). Chiamato dal conte Giovanni Malvezzi anche per l'amicizia con il cognato di questi, Luigi Tanari, Cocchi sovrintese ai lavori di ammodernamento degli appartamenti del primo piano della residenza familiare dirigendo un'ampia schiera di allievi. L'originalità degli interventi di Cocchi discende dal fatto di avere introdotto nuove tecniche pittoriche di derivazione germanica, semplificando notevolmente le regole auree del disegno prospettico, di avere dato impulso ad una svolta delle tecniche del disegno acquerellato e dall'avere avviato una scuola che si distinse per freschezza cromatica e per estrema accuratezza esecutiva. Grazie alla preparazione e alla lunga esperienza maturata all'estero (per esempio in Portogallo, Danimarca, Germania e Russia), Cocchi si distinse tra i contemporanei meritandosi grande ammirazione e rispetto per la sua professionalità e venendo anche elevato a cariche pubbliche (come la nomina a Presidente della Società Protettrice delle Belle Arti). Sfruttando, in particolare, la sua abilità di scenografo-pittore, Cocchi curò soprattutto l'abbigliamento decorativo delle sale adoperandosi per cesellarne i dettagli, dando tuttavia prove non convincenti - secondo alcuni studiosi - nella soluzione architettonica della odierna Sala del Consiglio e negli interventi nello spazio dello scalone d'ingresso. Secondo soluzioni applicate anche in altri palazzi dell'aristocrazia bolognese, anche nelle residenza dei Malvezzi Francesco Cocchi valorizza notevolmente l'intervento di maestranze specializzate in diversi settori artigianali (pittori, ornatisti, figuristi, scultori, artefici di mobili, bronzi, dorature e tappezzerie) per confezionare tutti i dettagli decorativi progettati per le sale nobili. Da questo punto di vista Cocchi appare come autorevole precursore del "revival" dell'artigianato artistico cittadino che conobbe particolare impulso verso la fine del secolo XIX, anche per il suo impegno a fornire agli artigiani i disegni, da lui preparati, dei molti elementi decorativi. A suo merito va il fatto di non avere richiamato specialisti da altre città, ma di avere pazientemente istruito gli artigiani locali fornendo loro disegni minuziosi e seguendone personalmente ogni fase esecutiva al fine di raggiungere l'effetto creativo di uno stile definibile come "neorococò", peraltro non privo di cedimenti verso la rielaborazione di elementi neoclassici. Al termine dei restauri guidati da Cocchi l'appartamento nobile di Palazzo Malvezzi venne inaugurato nel febbraio 1854 con un grande ballo voluto dal conte Giovanni. Per ulteriori analisi relative all'opera di Cocchi e all'intervento in Palazzo Malvezzi si rinvia a E. Tamburini Santucci, F. Cocchi protagonista della scenografia bolognese, in "Il Carrobbio", II (1976), pp. 403-425; E. Gottarelli, La storia e l'arredo dell'appartamento nobile di Palazzo Malvezzi de' Medici, in Palazzo Malvezzi tra storia, arte e politica, Bologna 1981, pp. 157-201; voce "Cocchi Francesco", in Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, III, pp. 378 s.; voce "Cocchi Francesco", in Comanducci (a cura di), Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, IV ed., 1971.