This paragraph should be hidden. idcardrel 4523 Montanari Antonio detto Postetta
Montanari Antonio detto Postettanotizie metà sec. XVIII
tela/ pittura a olio
sec. XVIII (1782 - 1791)
Si tratta del ritratto a mezzo busto di un uomo barbuto, con cappello verde scuro e mantello color mattone foderato di pelliccia, in atto di dipingere una tela su di un cavalletto, utilizzando il dito indice della mano destra; nella sinistra tiene la tavolozza e il disegno preparatorio. La scena si svolge in un interno di cui è visibile, sulla destra, uno scaffale contenente libri; il fondo è nei toni del rosso scuro. Nella parte superiore della tela è scritto a pennello, in giallo e a caratteri capitali: "Ugo da Carpi inventore delle stampe di legno a 3 colori e del dipingere coi diti. 1504".
Il dipinto raffigura l'artista Ugo da Panico, più noto come Ugo da Carpi (1479-1532) e per essere stato il primo incisore ad aver praticato la xilografia a più legni e inchiostri diversi, riuscendo così ad ottenere il chiaroscuro colorato. Ugo nasce a Carpi nel 1479, e pur provenendo da una famiglia di notai, non intraprende la carriera giuridica: dopo un'iniziale apprendistato come pittore presso la bottega del decoratore Saccacino Saccacini, ha presto rapporti con i due tipografi carpigiani, Benedetto Dolcibelli e Giovanni Bissoli (v. il ritratto di Postetta nella stessa serie, con numero di inventario A/196), già in contatto con il più noto Aldo Manuzio.
Favorito da un simile ambiente, non estraneo al mecenatismo di Alberto III Pio (cfr. ritratto di Postetta con numero di inventario A/223), e da due importanti viaggi, uno a Venezia fra il 1506 e il 1509, e uno a Roma, Ugo si dedica alla xilografia fino al 1532 anno della morte, arrivando ad innovare la tecnica incisoria su legno e produrre stampe simili a veri e propri fogli acquerellati, " carte, che paion fatte col pennello a guisa di chiaroscuro", dirà Vasari. Alla perizia accurata e precisa di Ugo da Carpi si deve anche il merito d'aver reso possibile la riproduzione delle opere dei grandi maestri del Rinascimento suoi contemporanei, Raffaello, Parmigianino, Tiziano, permettendone così l'immediata diffusione e quindi la conoscenza.
L'iscrizione sul dipinto in esame e l'iconografia stessa ricordano la sua invenzione e la straordinaria capacità di dipingere, come sostenevano i contemporanei, "coi diti".
Il Museo Civico conserva sette xilografie di Ugo da Carpi alle cui schede di catalogo si può ricorrere per approfondire queste notizie (rif. inv. n. I/1, I/2, I/3, I/4, I/5, I/1397, I/1882).
Per ciò che riguarda un'analisi storico-critica del dipinto in esame, parte della serie di ritratti realizzati da Antonio Montanari detto il Postetta, si rimanda a quanto scritto nella scheda del dipinto inventariato con numero A/231.