Artisti, artigiani, architetti, produttori
Ligabue Antonio
pittore
E'considerato uno dei massimi esponenti dell’arte Naïf, anche se la spinta interiore che lo portava ad esprimersi con la pittura non rispondeva ad alcuna tradizione artistica ed è preferibile parlare di lui come un artista primitivo, irregolare. Nato in Svizzera da madre italiana, viveva con una famiglia adottiva in uno stato di indigenza e, dopo aver aggredito la madre adottiva durante una lite, nel 1919 veniva espulso dalla Svizzera e giungeva a Gualtieri dove visse grazie
all’aiuto dell’Ospizio di mendicità Carri. Ligabue conduceva una vita nomade, lavorando saltuariamente come bracciante presso le rive del Po e cominciando a dipingere come se l’espressione artistica potesse mitigare la propria ansia e solitudine. Solo nel 1928, con Renato Marino Mazzacurati che ne comprendeva il genio, Ligabue giungeva alla scelta di dedicarsi completamente alla
pittura e alla scultura, quest’ultima elaborata modellando opere con l’argilla del fiume. Negli anni Cinquanta cominciava il periodo più prolifico per l’artista e, dopo la sua presenza in mostre collettive, presero avvio anche le prime mostre personali. Uscendo ed entrando da ospedali psichiatrici, egli continuava a dipingere tutto ciò che incontrava: gli animali e gli autoritratti sono stati il fulcro del suo lavoro, caratterizzato da colori accesi e materici al punto da apparire come bassorilievi cromatici. Negli ultimi anni della sua vita Ligabue si avvicinava maggiormente all’espressionismo allontanandosi dall’ingenuità degli esordi.