Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Festival Portici (courtesy Settore Cultura Comune di Bologna)
Bologna

Bologna città creativa della Musica - UNESCO

Il progetto
Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna

Il progetto “Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna” nasce dalla profonda vocazione della Regione a preservare e valorizzare il proprio patrimonio culturale e naturale e la sua unicità. L’obiettivo è offrire un punto di accesso privilegiato ai temi del Patrimonio Mondiale e all’universo dei riconoscimenti UNESCO presenti sul territorio, creando strumenti di conoscenza, approfondimento e promozione. Ogni sito viene presentato all’interno del portale PatER attraverso schede che ne raccontano l’Eccezionale Valore Universale, i riconoscimenti ricevuti, gli aspetti storici, artistici, culturali e naturalistici e le relazioni con altri beni collegati nel Catalogo regionale del patrimonio.

Oltre ai siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, l’UNESCO annovera beni e tradizioni riconosciuti come Patrimonio Culturale Immateriale, inseriti nel programma “Memoria del Mondo” e nei luoghi “Messaggeri di una cultura di Pace”, a testimonianza della pluralità e ricchezza di espressioni culturali che caratterizzano l’Emilia-Romagna.

In questo quadro si inserisce la Legge nazionale n. 77 del 2006, che prevede misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, rafforzando l’impegno dello Stato e delle Regioni nella loro salvaguardia e valorizzazione. Fondamentale riferimento è la “Convenzione del Patrimonio Mondiale” del 1972, che impegna gli stati membri a proteggere i beni culturali e naturali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, per trasmettere alle generazioni future un’eredità fragile e preziosa, la cui scomparsa provocherebbe la perdita di una testimonianza unica e universale, appartenente a tutti i popoli.

Raccontando e connettendo i propri siti UNESCO all’interno del Catalogo regionale del patrimonio culturale, la Regione favorisce la diffusione della loro conoscenza e rafforza, nella coscienza collettiva, la necessità vitale di tutelarli e valorizzarli.
Bologna (BO)


Patrimonio mondiale UNESCO
Notizie
Celebrata come “la Dotta” per la sua università, “la Grassa” per la sua cucina e “la Rossa” per i suoi mattoni, Bologna conta fra i suoi titoli anche quello di “Città della Musica”. Il riconoscimento è arrivato nel 2006 dall’Organizzazione UNESCO con la premiazione delle associazioni culturali che sul territorio urbano supportano e nutrono la tradizione musicale. A queste si affiancano altre importanti istituzioni come l’Accademia Filarmonica, il Museo internazionale e Biblioteca della Musica, il Conservatorio “Giovanni Battista Martini”, il Dipartimento Arti dell’Università e il Teatro Comunale.

La città emiliana può vantare uno dei centri musicali più vivaci d’Europa fin dal XV secolo: sede della cattedra ad lecturammusicae dal 1450 e, ancora prima, della cappella musicale arcivescovile di San Petronio, dove si trova il coro polisinfonico della basilica, nel corso dell’età barocca Bologna ha visto nascere nuove forme strumentali, come il concerto grosso e la sonata a tre, e dal 1666 è sede della celebre Accademia Filarmonica. Fra le sue mura si sono espressi artisti come Giovanni Battista Martini, Carlo Broschi detto Farinelli e persino Wolfgang Amadeus Mozart. A loro si aggiunse più avanti anche il celebre compositore Gioachino Rossini, chiamato a dirigere il Liceo musicale, oggi Conservatorio.

Queste realtà hanno permesso nel tempo il proliferare di un tessuto creativo vitale, fatto di festival di rilevanza internazionale, rassegne, ma anche di sale prova, etichette discografiche, studi di registrazione e centri di produzione indipendenti, con una pluralità di espressioni che si deve al ruolo svolto dall’associazionismo: una delle specificità del contesto bolognese.
Ed è proprio grazie a questa rete di soggetti attivi sul territorio che l’arte dei suoni è diventata una presenza costante nel contesto urbano, come dimostra il Museo internazionale e Biblioteca della Musica inaugurato nel 2004, dove attraverso ritratti, documenti e strumenti è possibile ripercorre quasi sei secoli di storia.

Ma la musica si può respirare in tutta la città, non solo negli spazi chiusi: nelle strade del Quadrilatero dedicate agli artisti che nel tempo hanno affollato il “Bologna Jazz Festival”, nelle vie dedicate ai cantautori di fama internazionale e nelle luminarie che ne riprendono i brani. E senza perdere di vista la necessità di rinnovarsi: con il progetto “INCREDIBOL! - l’INnovazioneCREativa DI BOLogna” il Comune ha costruito una rete tra soggetti pubblici e privati per sostenere le imprese culturali e i giovani creativi con bandi, spazi, consulenze e opportunità internazionali. Tra il 2010 e il 2019, diverse realtà emergenti hanno quindi ricevuto supporto concreto, contribuendo a rendere l’ecosistema musicale ancora più articolato e competitivo.

Il coinvolgimento di Bologna nella rete UNESCO non si è limitato al conferimento del titolo: la città ha svolto un ruolo attivo nel Music Cluster internazionale, arrivando a coordinarlo tra il 2014 e il 2016. Tra il 2016 e il 2020 ha inoltre guidato il Coordinamento nazionale delle Città Creative italiane, promuovendo il dialogo tra cultura, sviluppo economico e turismo sostenibile. Per rafforzare ulteriormente il legame con il settore musicale locale, il Comune ha istituito l’Ufficio Musica, punto di riferimento per le politiche pubbliche in questo ambito e per la gestione della rappresentanza cittadina all’interno del programma UNESCO.

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