Parco dei Gessi, Buca delle Candele
Parco dei Gessi, Buca delle Lumache
Parco dei Gessi, Palestrina
Parco dei Gessi, Palestrina
Parco dei Gessi, Palestrina

Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale - UNESCO

Il progetto
Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna

Il progetto “Patrimonio UNESCO in Emilia-Romagna” nasce dalla profonda vocazione della Regione a preservare e valorizzare il proprio patrimonio culturale e naturale e la sua unicità. L’obiettivo è offrire un punto di accesso privilegiato ai temi del Patrimonio Mondiale e all’universo dei riconoscimenti UNESCO presenti sul territorio, creando strumenti di conoscenza, approfondimento e promozione. Ogni sito viene presentato all’interno del portale PatER attraverso schede che ne raccontano l’Eccezionale Valore Universale, i riconoscimenti ricevuti, gli aspetti storici, artistici, culturali e naturalistici e le relazioni con altri beni collegati nel Catalogo regionale del patrimonio.

Oltre ai siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, l’UNESCO annovera beni e tradizioni riconosciuti come Patrimonio Culturale Immateriale, inseriti nel programma “Memoria del Mondo” e nei luoghi “Messaggeri di una cultura di Pace”, a testimonianza della pluralità e ricchezza di espressioni culturali che caratterizzano l’Emilia-Romagna.

In questo quadro si inserisce la Legge nazionale n. 77 del 2006, che prevede misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, rafforzando l’impegno dello Stato e delle Regioni nella loro salvaguardia e valorizzazione. Fondamentale riferimento è la “Convenzione del Patrimonio Mondiale” del 1972, che impegna gli stati membri a proteggere i beni culturali e naturali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, per trasmettere alle generazioni future un’eredità fragile e preziosa, la cui scomparsa provocherebbe la perdita di una testimonianza unica e universale, appartenente a tutti i popoli.

Raccontando e connettendo i propri siti UNESCO all’interno del Catalogo regionale del patrimonio culturale, la Regione favorisce la diffusione della loro conoscenza e rafforza, nella coscienza collettiva, la necessità vitale di tutelarli e valorizzarli.



Patrimonio mondiale UNESCO
Notizie
Nel 2023 l’UNESCO ha riconosciuto Patrimonio Mondiale il Carsismo e le Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale, un insieme straordinario di fenomeni naturali che raccontano la lunga storia geologica della Terra attraverso le forme scolpite dall’acqua nelle rocce solubili. Il sito testimonia l’eccezionale valore scientifico e paesaggistico di un fenomeno geologico unico: il carsismo, processo per cui le rocce solubili vengono modellate dall’acqua fino a generare grotte, inghiottitoi e complessi sistemi di canali sotterranei.

In queste aree il fenomeno si sviluppa nelle evaporiti, sedimenti risalenti a milioni di anni fa, quando gli antichi mari, ritirandosi, lasciarono dietro di sé grandi depositi di sali minerali, come gesso e anidrite. Con il tempo, l’azione dell’acqua ha scavato questi materiali e ha dato vita a un mondo sotterraneo di straordinaria complessità: oltre 900 grotte in gesso distribuite su quasi 100 chilometri di estensione. In nessun altro luogo del pianeta si osserva una simile densità e varietà di forme carsiche legate alle evaporiti, né una documentazione così estesa della loro evoluzione.

Il sito conserva più del 90 per cento delle formazioni evaporitiche affioranti in Emilia-Romagna. Alcuni luoghi spiccano per la loro eccezionalità: la Grotta di Monte Caldina, è la più profonda grotta in gesso del mondo; il Sistema Acquafredda-Spipola nei Gessi Bolognesi costituisce la più lunga grotta epigenetica in gesso conosciuta, con oltre 12 chilometri di gallerie mappate; le Fonti di Poiano sono la sorgente carsica salata più imponente d’Italia. Nei Gessi di Zola Predosa si trova l’unico esempio noto al mondo di due cicli speleogenetici successivi (tardo Messiniano e Pleistocene-Olocene), mentre i Gessi Triassici custodiscono le uniche grotte epigenetiche in anidrite, oltre a rare strutture ipogee formatesi in superficie.

Grazie alla loro accessibilità e al ruolo avuto nel dibattito scientifico, queste aree sono state studiate fin dal XVI secolo e hanno contribuito alla nascita delle moderne scienze carsiche. Oggi rappresentano il complesso di siti carsici in evaporiti meglio indagato al mondo, con oltre duemila pubblicazioni e ricerche che spaziano dalla geologia alla paleontologia, dalla climatologia alla biologia.

Per il Patrimonio Mondiale, questo sito è un tesoro scientifico di valore universale, oltre che un’opportunità per rafforzare il legame tra conservazione, conoscenza e sviluppo, a beneficio delle generazioni presenti e future.

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