Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)

Famiglia Salici

attiva secc. XIX ultimo quarto/ XX prima metà
marionetta

legno/ scultura,
legno/ pittura,
cotone,
lana,
pizzo,
piume,
paillettes,
capelli,
vetro
cm 24 (la) 78 (a) 9 (p)
sec. XX (1900 - 1940)
n. 12
La testa, il corpo, le gambe, le mani sono di legno scolpito e dipinto. Gli occhi sono di vetro. La bocca è del tipo mobile. I capelli sono veri. L'abito è di raso azzurro, la giacca è foderata di tessuto arancione. La camicia bianca è ornata con passamanerie dorate. Le maniche e il colletto sono ornate con ricami di filo bianco e paillettes. Le calze sono di lana bianca e le scarpe di tessuto nero. 

La marionetta apparteneva alla raccolta di Cesare Maletti ed è pervenuta al Museo Civico di Modena nel 2018. Esponente di una storica dinastia di burattinai modenesi, Cesare Maletti (Modena 1929-1992) iniziò verosimilmente negli anni Cinquanta a raccogliere quanto connesso col teatro delle figure animate, indipendentemente dalle scuole e dalla provenienza: burattini, marionette, pupi, scenografie, oggetti di scena, testi e documenti, compresi tra il Settecento e il Novecento. Rapporti professionali e di amicizia, da cui derivano scambi e acquisti di materiali, legavano Cesare Maletti a famiglie di burattinai e di marionettisti, tra cui Ferrari, Sarzi, Zaffardi, Colla e Vignoli, o eredi di questi come Mario Tirelli, figlio del caricaturista Umberto Tirelli, autore all'inzio degli anni Venti del Teatro Nazionale delle Teste di Legno. Raggruppata sotto il nome di "Teatro delle Maschere", la raccolta fu allestita presso il suo museo-laboratorio in Via Livizzani 38 a Modena (cfr. “I burattini dei Maletti”, Modena 1983 [1984]), condotto assieme al figlio Mario (Modena 1947-2019), con cui nel 1970 fondò una compagnia che ottenne successi nazionali, in particolare con lo spettacolo "Fantasia per un burattino". Di Cesare si ricordano la versatilità con cui dava i movimenti e le voci ai vari personaggi, anche femminili, i rintocchi di campanella con cui apriva le rappresentazioni, e la loro chiusura con un'allegra filastrocca dialettale tramandata in famiglia. Creatore egli stesso dei suoi burattini assieme al figlio e alla moglie Liliana Bestagno a cui spetta la realizzazione dei costumi, Cesare Maletti collaborava anche con istituzioni pubbliche, dando vita ad un'intensa attività espositiva e didattica rivolta alle scuole.
La marionetta fu realizzata dalla compagnia Salici, una tra le maggiori dinastie di marionettisti italiani attivi tra la seconda metà dell’Ottoccento e il Novecento. La marionetta rappresenta una figura di nobile, forse identificabile nella maschera Lelio. Le caratteristiche costruttive sono quelle più ricorrenti e riconoscibili della compagnia Salici, e volte a ottimizzare il movimento della marionetta. La bocca è del tipo mobile e si aziona con un filo passante attraverso la parte superiore della testa. Un contrappeso all’interno della testa consente di richiudere la bocca della marionetta una volta azionata (è riprodotto a p. 10 di “I burattini dei Maletti”, Modena 1983).