Villa Emaldi
loc. Le Tombe
Faenza (RA)
Sebbene la villa rappresenti un modello di architettura ottocentesca, le sue fondamenta poggiano su un passato ancora più remoto: le preesistenze inglobate nella struttura risalgono al XV secolo, ma si ritiene che la zona fosse abitata già in epoca romana, come dimostrano i reperti archeologici conservati a Palazzo Mazzolani. Tra questi spicca un leone funerario in pietra, un tempo collocato all’ingresso di un antico sepolcreto, che oggi dà il nome alla località “Le Tombe”.
Varcato l’ingresso che si affaccia su Via Firenze, un lungo viale profilato da cedri secolari accompagna i visitatori fino ai piedi della villa, che si staglia sul verde fondale del parco. Il progetto dell’abitazione appartiene all’architetto bolognese Giuseppe Modonesi, ma nel corso del tempo è andato incontro ad ampliamenti e modifiche che ne hanno apportato importanti variazioni stilistiche. L’edificio, composto da due corpi in laterizio e sormontato da un tetto a falde basse, tipico dell’architettura signorile dell’epoca, si articola su più piani in una solida composizione.
Esternamente, la facciata principale è impreziosita da due logge sovrapposte, le cui grandi arcate restituiscono alla struttura leggerezza e verticalità. Cordonature e lesene invece suddividono visivamente le superfici e contribuiscono nella definizione di un gusto eclettico che mitiga elementi classici e neogotici. Anche le vetrate giocano un ruolo significativo: le loro ampie dimensioni non solo assecondano i gusti ottocenteschi, ma permettono di apprezzare a pieno le sale interne riccamente affrescate, come il maestoso Salone delle Feste. Internamene corridoi e sale sono ritmati da pavimenti per lo più “a scacchiera” fra i quali si distingue il rivestimento al piano terra, regalato dal Maresciallo Alexander come ringraziamento alla famiglia Emaldi per aver ospitato l’esercito alleato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il parco che circonda la villa è di straordinario valore paesaggistico: progettato in stile romantico da Raffaele Emaldi con la collaborazione di un giardiniere fiorentino, si estende su un vasto territorio che dalla strada brisighellese arriva fino alla collina di Castel Raniero. Popolato da alberi monumentali, alcuni dei quali ultracentenari tra cui Cedri del Libano, platani, magnolie, una sequoia e diverse specie esotiche come palme e bambù, il parco sul retro si trasforma in un vero e proprio bosco, culminando in un roccolo risalente al 1860, struttura tradizionalmente usata per la cattura degli uccelli, oggi non più in uso ma perfettamente conservata.
Uno degli elementi più suggestivi del giardino è la serra neogotica che, come testimoniato dal titolo e dalle grandi vetrate, fu costruita a partire dal 1866 come vivaio. Oggi la serra ospita l’Atélier ceramico della Contessa Antonietta Mazzotti Emaldi.