Lugo

Cimitero di Lugo

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
via De’ Brozzi, 81
Lugo (RA)
Tel: 0545 299111
Quando il governo francese impose l’obbligo di costruire cimiteri comunali extraurbani, a Lugo, sulla piana ravennate, erano già vietate nuove tumulazioni nei dintorni delle chiese dal maggio del 1802. Nell’agosto dello stesso anno l’ordine venne tuttavia revocato, poiché non era ancora stato realizzato un camposanto sostitutivo fuori dalla città. Si decise quindi di scegliere un’area di compromesso: abbastanza lontana dall’abitato, in ottemperanza alle nuove direttive, ma “in odore di santità” per attutire l’impatto che le recenti disposizioni napoleoniche avevano avuto sulla sensibilità religiosa della popolazione. Durante il novembre del 1805, quindi, nello spazio antistante il Santuario del Molino, iniziarono i lavori per la costruzione della nuova necropoli e l’appalto venne affidato all’architetto Zaccaria Facchini, incaricato di realizzare il progetto secondo il disegno del conte Domenico Rossi. La costruzione dell’opera proseguì celermente, tanto che venne completata l’anno seguente, nel 1806.

Nel 1874 alcuni studi sul cimitero misero in luce la necessità di una struttura più funzionale e adeguata, a cui si pose rimedio nel 1877. Ulteriori interventi furono finanziati dal Comune nel 1925 in vista della crescente richiesta di loculi e spazio per le sepolture: venne quindi raddoppiata la parte posteriore, pur mantenendo le linee esistenti e il ritmo della precedente costruzione.

Il camposanto, affacciato sul Santuario del Molino e da esso separato lungo il viale de’ Brozzi, si presenta oggi con un ingresso semplice e suggestivo, caratterizzato da strutture in laterizio a vista e cancellate in ferro battuto. Il mattone, elemento architettonico che richiama il gusto del romanico ravennate, è ingentilito nel complesso da applicazioni neoclassiche, così da restituire al contempo la forte identità locale e la modernità stilistica ottocentesca. Al suo interno, nella parte antistante l’ingresso, il lungo loggiato rettangolare si trasforma in un emiciclo a cui si accede per mezzo di ampie gradinate, dove trovano posto tempietti e cappelle funerarie.

Le edicole del porticato ospitano monumenti di notevole valore artistico e storico, testimonianza del gusto e delle competenze artigianali. Tra questi spiccano le opere dello scultore Domenico Visani e i diversi sepolcri di famiglia, tra cui la tomba Cavallini, realizzata dalla ditta Davide Venturi di Bologna, e quelle delle famiglie Malusardi e Azzaroli, attribuite a Golfarello Massarenti. Di particolare pregio è anche il monumento Bernardi, scolpito dal lughese Alfeo Bedeschi.

Un posto d’onore è riservato alla tomba dell’aviatore Francesco Baracca. La cappella progettata da Alfredo Sollazzo è un esempio di arte simbolica e celebrativa: le pareti sono rivestite di marmi pregiati, mentre il catino absidale è decorato con un mosaico raffigurante la “Vittoria alata” su uno sfondo stellato, omaggio al celebre Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna. Sotto la volta troneggia il sarcofago in bronzo realizzato dalla fusione dei cannoni austriaci provenienti dal Carso; completa la scena un’imponente aquila che stringe tra gli artigli la bandiera italiana e la croce dei Savoia, a simboleggiare il sacrificio in nome della patria.


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