Teatro Comunale
capienza totale della sala 271 posti
1981-1992
F. Savini, Cenni storici e vicende del Teatro Comunale di Cesenatico, Cesenatico 1979;
R. Marone, Il Teatro Comunale di Cesenatico, tesi di laurea discussa presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, relatore prof. R. Nizzi Griffi, a.a. 1980-1981;
Teatri storici in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni, Bologna 1982, p. 241-242;
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 148-149;
I teatri e i luoghi dello spettacolo, a cura dell'Amministrazione Provinciale di Forlì Cesena, Forlì 2002, p. 9;
E. Vasumi Roveri, I teatri di Romagna. Un sistema complesso, Bologna 2005, p. 164-165, 167, 187.
Cesenatico (FC)
Il sipario, opera del pittore forlivese Pompeo Randi, raffigurava il duca Valentino e il suo seguito a colloquio con Leonardo da Vinci, progettista del porto-canale di Cesenatico. Perduto nel dopoguerra, il velario ottocentesco, di cui si conservava documentazione, è tornato in vita grazie all'opera di alcune allieve del Corso di Scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Brera (Paola Galli, Giulia Galli e Stefania Lomi) le quali, guidate da Gastone Mariani, hanno fedelmente riprodotto ambientazione e personaggi in tutto simili all'originale ma con le varianti suggerite dalla diversa funzionalità dell'opera nel teatro di oggi. Sono stati quindi eliminati le cornici e i fregi che inquadravano la scena (tipicamente ottocenteschi) affinché fosse garantito un più flessibile e diretto innesto nell'odierno impianto del palcoscenico. Al tempo stesso sono stati abbassati i tono cromatici, rispetto a quanto risultava dai documenti per l'originale, favorendo in questo caso una maggiore armonizzazione con l'attuale contesto della sala, parzialmente privata delle decorazioni ottocentesche.
Le condizioni conservative dei paramenti, nel corso del primo censimento condotto dall'Istituto per i beni culturali, erano veramente gravi: particolarmente deteriorate, e nella maggior parte dei casi perdute, le decorazioni del soffitto della sala, le colonnette di legno intagliate e dipinte a sostegno del primo e secondo ordine di palchi e i decori dei parapetti. Dal 1981 al 1992, sotto la direzione dell'architetto Augusto Savini, sono stati effettuati interventi di restauro conservativo sull'edificio (murature, copertura), mentre internamente sono stati completamente ricostruiti i solai della platea e del palcoscenico. Lavori di ampliamento, sul retro e sul lato dell'edificio confinante con il cortile del Comune, hanno permesso di ricavare servizi igienici, camerini e magazzino. L'intervento sulle decorazioni è consistito nel rifacimento dei decori esterni ai palchetti, tranne quelli del primo ordine, per i quali si è potuto recuperare in parte l'ornato originale. Per il soffitto, un tempo dipinto finemente, ora definitivamente perduto, non si è ritenuto opportuno ricostruire la decorazione primitiva, ma trattare le superfici con materiali neutri. L'impatto visivo con la sala, attualmente, è gradevole e fa di questo piccolo teatro un vero gioiello, anche se l'insieme, con le sue sottolineature cromatiche e decorative dovrà col tempo ritrovare la luce e l'atmosfera proprie di questo particolare tipo di ambiente.
Il teatro, di proprietà comunale, è in funzione e presenta rassegne di prosa, teatro dialettale, teatro ragazzi e rassegna di "teatro scuola" per le scolaresche di Cesenatico e comprensorio.
(Nadia Ceroni / Lidia Bortolotti)
The stage curtain, by the painter Pompeo Randi of Forlì, depicts the Duke Valentino and his entourage meeting with Leonardo da Vinci, who designed Cesenatico’s harbour canal. The nineteenth century drapes, which were lost in the post-war period but documentation of which still exists, were re-created thanks to three students from the scenography course at the Brera Academy of Fine Arts (Paola Galli, Giulia Galli, and Stefania Lomi) who, under Gastone Mariani’s tutelage, faithfully reproduced the settings and characters depicted in the originals, albeit with some changes dictated by the different function of this piece in today’s theatre. The cornels and friezes that framed the scene, typical of the 1800s, were eliminated in order to allow a more flexible, direct insertion into the stage as it currently stands. The colour palette is also less intense than the original, so as to be in better harmony with the modern hall, which has been partly deprived of its 19th century decorations.
The condition of the wall surfaces, according to the first survey undertaken by the Institute for Cultural Heritage, was really poor, particularly with regards to ceiling decorations – most of which were lost – the engraved and painted wooden columns supporting the first and second order of boxes, and the decorations on the parapets. From 1981 to 1992, under the direction of the architect Augusto Savini, building restoration efforts took place (walls, roof), while the attics for the stage and main floor were completely rebuilt. Building enlargement efforts, in the back and along the side bordering the courtyard of town hall, made it possible to install restrooms, dressing rooms, and a storage room. The external decorations of the boxes were redone, except for those in the first order, for which it was possible to partly restore the original decorations. For the ceiling, which once featured fine paintings that have now been lost, it was decided not to attempt to re-create the original decorations, but rather treat its surface with neutral materials. The visual impact with the hall is currently quite pleasant and makes this theatre a true gem, even though the structure as a whole, with its decorations and colour palette, will in due time have to recover the light and atmosphere typical of this type of setting.
The theatre hosts prose performances, theatre for kids, theatre in the local dialect, and theatre performances for schools from Cesenatico and nearby areas.
(Nadia Ceroni / Lidia Bortolotti)