Casa Morandi
Biblioteca
Sala proiezione-conferenze
Attrezzi da lavoro
Incisioni
Libri
Opere d'arte di vario genere
Vasi
Renzo Renzi, La città di Morandi, 1890-1990. Cent'anni di storia bolognese attraverso la vicenda di un grande pittore, Bologna, Cappelli, 1989
Renzo Renzi, La città sentimentale, Bologna, Edizioni della provincia di Bologna, 2005
M. Pasquali, "Morandi: due studi, due storie" in "IBC" a. XVII, 2009
Carlo Zucchini, Simone Sbarbati, Una straordinaria normalità. Cucina e ricette in casa Morandi, Corraini editore, 2017
Bologna (BO)
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Incisione
Nella seconda metà degli anni Trenta lo studio di Morandi in via Fondazza divenne meta di un ristretto cerchio di intellettuali, letterati, critici, quali Giuseppe Raimondi, Francesco Arcangeli, Cesare Gnudi, Cesare Brandi, Roberto Longhi, Carlo Ludovico Ragghianti oltre a Mario Luzi, Pierpaolo Pasolini e Giorgio Bassani.
La storia della casa si può leggere:
"Quello di via Fondazza, a Bologna, ha accompagnato per trent'anni l'artista, ha visto nascere la maggior parte delle sue opere ed è stato testimone, unico, del processo creativo, delle scoperte, dei ripensamenti, delle conquiste che fanno della sua arte quel capolavoro sfaccettato, complesso e abbacinante che tutti conosciamo. Come mi ha raccontato Maria Teresa Morandi, ultima sorella dell'artista, in un nostro colloquio del 5 marzo 1992, la famiglia si trasferisce al numero 34 (l'attuale 38) di via Fondazza nel 1910, alla morte del padre Andrea; la stanza riservata a Giorgio come camera da letto e studio ha la finestra sulla piazzetta ove inizia via del Piombo ed è 'più comoda' perché ha la porta proprio di fronte all'ingresso: 'Chi veniva a trovarlo' - mi disse Maria Teresa - 'andava direttamente da lui e noi spesso non lo vedevamo neppure'. Poi, nel 1933, con la costruzione di alcune case più alte, la luce nello studio cambia radicalmente e l'artista convince i padroni di casa ad affittare alla famiglia Morandi un altro appartamento, sempre nello stesso palazzo ma con l'entrata al numero 32 (oggi 36) e soprattutto con una stanza tranquilla tutta per lui, uno spazio interno con la finestra sul giardino, silenzioso e pieno di quella luce chiara che scende dai colli vicini." [...] L'appartamento di via Fondazza non era di proprietà della famiglia Morandi e perciò Maria Teresa - che pure ha fatto del Comune il suo principale erede, prima donando nel 1991 tutte le opere, gli arredi, i libri e i documenti che hanno dato vita al Museo Morandi, e poi legando a questo, per volontà testamentaria, ancora molte opere del fratello, per un totale complessivo di ben 166!4 - non ha potuto affidare alla Città anche la casa; ha però responsabilmente indicato, tra le clausole della sua donazione modale, anche il trasferimento di tutti gli oggetti e gli arredi dello studio da via Fondazza al Museo Morandi. E questo non solo per salvarli, ma anche per garantirne una corretta lettura da parte del pubblico tutto, studiosi e semplici visitatori: che cosa ci può essere infatti di più avvincente e istruttivo che poter vedere vicini e poter confrontare i 'modelli' morandiani e le opere d'arte che ne rappresentano la trasposizione, la reinvenzione poetica?
Qualche anno più tardi, l'appartamento di via Fondazza è stato venduto a privati che purtroppo ne hanno iniziato la ristrutturazione prima che, grazie a un estremo e benemerito intervento del soprintendente Elio Garzillo, ogni intervento venisse bloccato e il Comune di Bologna decidesse l'acquisizione alla cosa pubblica di un luogo così carico di memoria e di valore culturale. Poi tutto è rimasto fermo per anni in una ridda di non sempre esaltanti proposte di utilizzo dei locali, fino a che la Giunta Cofferati e la presidenza dell'Istituzione GAM - Galleria d'arte moderna, di cui il Museo Morandi fa parte, non hanno deciso tre anni fa di procedere finalmente al restauro della vecchia abitazione, stabilendo nel contempo di riportare in via Fondazza oggetti e arredi per ricostruire in situ lo studio. I lavori sono in corso e la riapertura della casa-studio è annunciata per il settembre 2009". (M. Pasquali, "Morandi: due studi, due storie" in "IBC" a. XVII, 2009)
Il progetto dell'architetto Iosa Ghini, come lui stesso narra, è partito "dal concept di luogo della narrazione e della memoria dove gli ambienti più significativi dell’esistenza del Maestro sono riportati, ove possibile, in 'vita'; la 'casa d’artista' è anche luogo di divulgazione e di studio con ambienti attrezzati per l’approfondimento di temi specifici e luogo per la consultazione della collezione dei volumi di Morandi aperta a studiosi e ricercatori. Le cromie ocra, i bruni e i grigi della pittura ad olio, i segni del pennino delle incisioni, e la ricerca della luce del Maestro sono le linee guida che lo Studio Iosa Ghini ha seguito nel progetto dell’allestimento museografico e reinterpretato con materiali contemporanei e attrezzature tecnologiche per la valorizzazione delle diverse funzioni degli ambienti.
Il percorso fluido della 'Casa d’artista' vede intercalati gli spazi storici dello Studio-Atelier, dell’Anticamera e del Ripostiglio dei modelli, alle nuove sale espositive dedicate alla biografia del maestro, agli amici artisti e ai fotografi che hanno immortalato la 'camera magica' Studio di Morandi, da noi interpretata tramite un involucro in vetro, una scatola in vetro. Una sala lettura dedicata alla consultazione della biblioteca di Morandi e una sala polivalente, destinata a mostre temporanee, seminari e incontri completano il progetto di recupero. L’allestimento prevede pareti espositive in vetri grafici a tutta altezza con retroilluminazione; le pareti vetrate sono puntualizzate da vetrine dove gli oggetti di casa Morandi sono esposti; le collezioni di foto di tanti fotografi che hanno visitato casa Morandi prima e dopo la morte del maestro sono sospese su una parete in lamiera ossidata e illuminate da faretti sospesi a soffitto; infine installazioni audio-video contribuiranno alla conoscenza del maestro con immagini e documenti storici." (Da http://www.iosaghini.it/interior-design/museums/casa-morandi/)