Parte della collezione del Museo Malmerendi
Cranio di elefante rinvenuto nelle "sabbie gialle" di Oriolo di Faenza
Esterno del Museo
Faenza

Museo Civico di Scienze Naturali

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Barriere architettoniche
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Pesce G.B., Museo Civico di Scienze Naturali “Domenico Malmerendi”, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 152, n. 19.

Museo Civico di Scienze Naturali, in Zannier I. (a cura di), Viaggio nei musei della provincia di Ravenna, Ravenna, Longo, 1995, p. 152.

Rava R., Piersanti C. (a cura di), Museo Civico di Scienze Naturali. Il contenitore e il progetto museografico, Faenza, Comune di Faenza, 1985.
Via Medaglie d'Oro, 51
Faenza (RA)
Tel: 0546 662 425
Storia e scienze naturali
Zoologia
Paleontologia
Botanica
Geologia
Archeologia preistorica/paletnologia
Il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza nasce formalmente l'8 ottobre 1980, giorno in cui la ricca collezione ornitologica ed entomologica del geometra faentino Domenico Malmerendi diviene a tutti gli effetti proprietà pubblica, pochi mesi dopo la scomparsa del donatore. In virtù del complesso delle raccolte e dei reperti museali che custodisce, molti dei quali di assoluto valore scientifico, il Museo di Scienze Naturali faentino è attualmente l'Istituto scientifico naturalistico più importante e ricco della Romagna. L'edificio museale sorge al centro di un'ampia area verde (oltre 12.000 metri quadrati di superficie), un tempo impiantata a vivaio ed oggi trasformata in Giardino Botanico.
Le collezioni visibili al museo comprendono più di 2000 esemplari di uccelli tassidermizzati della fauna regionale e nazionale, una raccolta di mammiferi locali; più di 80.000 insetti locali ed extra-europei. La parte geo-paleontologica comprende una raccolta di fossili con relativa spiegazione sulla geologia locale, tra cui spiccano alcuni olotipi di mammiferi provenienti dall’ex-cava Monticino; infine, una sezione dedicata alla speleologia illustra la storia di questa disciplina e il patrimonio di grotte locali.


La parte entomologica è completata dal doppionario del Malmerendi e dalla collezione Lazzari, di stretta pertinenza locale, comprensive entrambe di alcune migliaia di insetti. Per quanto riguarda la geopaleontologia, il corpo storico dei materiali consiste nei reperti che già facevano parte del Museo Speleologico Romagnolo, istituito nel 1969 sulla base delle ricerche dei due gruppi speleologici cittadini, "Vampiro" e "Città di Faenza", riunitisi nel 1966 nel Gruppo Speleologico Faentino. La consistenza delle collezioni del Gruppo Speleologico Faentino ammonta a oltre ventimila reperti con supporti espositivi risalenti ai primi anni di attività speleologica locale, tra i quali un plastico del comprensorio territoriale degli anni Trenta.

The museum was established in 1980, and until 1993 it was run by the municipality in collaboration with the Pangea Association and the Faenza Speleological Group. The original collections of the museum comprise the ornithological and entomological collections of Domenico Malmerendi (1900-1980) and the abiological material from the Speleological Museum of Romagna. Malmerendi’s ornithological collection, which he began to put together in 1923, comprises over 2,300 bird specimens from Emilia-Romagna and elsewhere in Italy, with a small nucleus of exotic specimens. Malmerendi’s entomological collection comprises over 820,000 specimens in 570 entomological boxes, including material from outside Europe and an extensive collection from Italy. In the latter, specimens from the Apennines, the pine forests, and the coastal marshes of Romagna are particularly well represented.

The entomological section is completed by Malmerendi’s duplicates and the strictly local Lazzari collection, each with several thousand insects. The historic core of the geo-paleontological collection is made up of the material that was formerly held by the Speleological Museum of Romagna, which was established in 1969 thanks to the research carried out by Faenza’s two speleological groups, "Vampiro" and "Città di Faenza", which joined together in 1966 to form the Faenza Speleological Group. The latter’s collections include over 20,000 items, many with the labels used in museum displays, dating back from the early years of local speleological research, among which is a relief map of the local area from the 1930s. Material found during recent studies include at least five vertebrate holotypes from the late Messinian deposit at Brisighella’s Cava del Monticino.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.