la fontana degli anni '30 del 1900
scorcio del Parco
scorcio del Parco
scorcio del Parco
la nuova fontana con le cisterne ottocentesche recuperate
le cisterne ottocentesche recuperate
una delle cisterne ottocentesche vista dall'alto
targa descrittiva con foto storiche
foto storica dello Stabilimento Acque Minerali
la vasca di raccolta della fontana degli anni '30 del 1900
le bocchette a testa di leone della fontana degli anni '30 del 1900
una delle bocchette a testa di leone della fontana degli anni '30 del 1900
scorcio del parco
la scala monumentale alla sommità del parco
l'area giochi per bambini
Imola

Parco delle Acque Minerali

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Via Atleti Azzurri d’Italia
Imola (BO)

Le fonti, note in passato come Sorgenti del Castellaccio e utilizzate dai contadini locali in maniera del tutto empirica, si trovano alle porte di Imola, sulle rive del Santerno. Nell'Ottocento il medico Gioacchino Cerchiari tentò di valorizzare le acque, due sulfuree e due ferruginose, pubblicando le analisi chimiche e facendo stampare manifesti pubblicitari. Il comune fece costruire alcune attrezzature e stabilì una tassa per il prelievo dell’acqua, sperando di emulare il successo della vicina Riolo. E in effetti, anche se solo in ambito locale, l’iniziativa ebbe un discreto successo. Il terreno dove scaturivano le acque era di proprietà del signor Matteo Farina, che alla morte lo donò al comune di Imola. L’area venne destinata a parco pubblico, prendendo il nome di Parco Acque Minerali, e fino a pochi decenni fa nei giorni festivi gli Imolesi frequentavano volentieri il chiosco dove potevano bere un’acqua leggermente sulfurea e ristorarsi con spuntini a base di pizza fritta. Oggi purtroppo le fonti sono chiuse, perché disperse o inquinate, e dalla fontana con teste di leone esce normale acqua dell’acquedotto. Il comune ha avviato un programma di risistemazione che ha permesso il recupero di due vasche di fine ‘800, segnalate all'interno del parco.



Notizie storiche, culturali e paesaggistiche del contesto:
Il Parco Acque Minerali si trova alle porte di Imola, lungo il Santerno. Imola fu fondata in epoca romana, in un’area già popolata in precedenza dagli Umbri, come è testimoniato dai ritrovamenti della zona di Castellaccio, proprio nell'area del Parco Acque Minerali. L’abitato romano si sviluppò all'incrocio fra la via Emilia e la via Selice. Quest’ultima permetteva lo sbocco verso le lagune deltizie del Po e l’Adriatico. Nonostante i gravissimi danni arrecati alla città dal secondo conflitto mondiale, Imola conserva ben leggibile l’impianto urbanistico romano con le strade ortogonali, e molte testimonianze dei secoli dal XV al XVIII. Particolarmente interessante è Palazzo Tozzoni, realizzato fra il 1726 e il 1738, che è stato donato dai proprietari al comune, completo degli arredi originali del Sette-Ottocento e di una importante collezione di dipinti. Il palazzo, che oggi è una casa museo, è visitabile. Da segnalare anche la Rocca, grandiosa mole con quattro torri angolari e mastio quadrangolare al centro del cortile; venne eretta nel 1259, su un precedente fortilizio, e rielaborata nel XV secolo. La strada che percorre la valle del Santerno si inerpica fino al passo della Futa, sul crinale appenninico, toccando vari centri di antiche origini.

The springs, formerly known as Castellaccio Springs, are just outside Imola on the banks of the river Santerno, and were used by the local population. In the nineteenth century, Dr. Gioacchino Cerchiari tried to promote the use of the waters (two were sulphurous, two ferrugionous), publishing chemical analyses and advertising the location. The local authority built some facilities and taxed the water, hoping to imitate nearby Riolo. The plan was moderately successful. The land was owned by Matteo Farina, who bequeathed it to the town of Imola on his death. It became the Parco Acque Minerali, used on holidays until a few decades ago by the local population to taste the slightly sulphurous water and to eat fried pizza in the park restaurant. Today the springs are closed, either because they have dried up or are polluted, and the lion’s head fountain uses ordinary water from an aqueduct. In 1998/99, the local authority restored two late nineteenth century baths in the park grounds.



Historical, cultural and landscape context information
The Park is just outside Imola, on the river Santerno. Imola was founded by the Romans in an area previously settled by the Umbrians, as is shown by archeological findings in Castellaccio (in the park region). The Roman town was built around the crossroads of the via Emilia and via Selice. The latter led to the delta of the river Po and to the Adriatic Sea. Despite the immense damage caused during the Second World War, Imola can still be recognised as an old Roman town with its straight streets, as well as admired for its fifteenth to seventeenth century architecture. Of particular interest is Palazzo Tozzoni, built between 1726 and 1738, donated by the owners to the local authority and complete with the original furnishings of the eighteenth and nineteenth centuries as well as an important art collection. The building now includes a museum and is open to the general public. The Fortress is a huge battlement with four corner towers and quadrangular main tower at the centre of a courtyard. It was built in 1259 on the grounds of a previous fortress, and was extended in the fifteenth century. The Santerno valley road winds its way through towns of ancient origin up to the Futa pass at the summit of the Apennines.

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