veduta laterale
veduta dalla casa prospiciente
prospetto frontale
le fonti viste dalla stradina di accesso
scorcio dalla piazzetta
fonte piccola dall'alto
fonte piccola di scorcio
Ferriere

Sorgenti termali di Salsominore

Orari e Tariffe
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loc. Salsominore
Ferriere (PC)

Proprio nel centro del piccolo e vetusto paese, da due fontane in arenaria, restaurate e ben tenute, sgorga l'acqua salata, anzi salatissima, cosi importante da dare il nome Salso allo stesso abitato. Le fonti versano le acque in due ampie vasche. Quella più grande raccoglie le acque più copiose ma meno salate della fonte principale, mentre l'altra più piccola è molto più concentrata e di sapore decisamente più spiccato. Entrambe sono acque salsoiodiche leggermente ferruginose. La fonte salata ha una temperatura costante prossima ai 20 °C, pertanto nei mesi invernali, quando il clima è rigido, sembra decisamente calda ed emana un vapore fumante e tiepido. Benché salata l'acqua è limpida, di buon sapore e completamente inodore. Altre sorgenti minerali salate, prive di captazione, sgorgano naturalmente sulle pendici sopra il paese.

Da tempo immemorabile queste acque sono sfruttate per ricavarne sale per uso alimentare: se ne hanno testimonianze fin dal IX secolo. Lo sviluppo di questa pratica non è però mai avvenuto su larga scala, data la presenza delle più note e accessibili saline di Salsomaggiore. Tuttavia l’attività ebbe un notevole fervore durante la seconda guerra mondiale, quando il sale scarseggiava o addirittura era introvabile in commercio. Gli abitanti del lungo, come del resto altri nelle vicinanze, che per tradizione conoscevano la tecnica di estrazione, si ingegnarono con gli scarsi mezzi allora disponibili, a sfruttare questa risorsa. Organizzarono così una sorta di salina, dove misero ad evaporare le acque in grosse caldaie, ottenendo sale puro in percentuale di 10 kg ogni 100 di acqua evaporata. Le acque, inoltre, erano usate dai contadini anche a scopo terapeutico e tuttora sono note le loro proprietà lassative. In Val d'Aveto sono note altre sorgenti salate, anch'esse utilizzate in tempo di guerra per estrarvi sale da cucina. Le più note erano conosciute col nome di Fonti Confiente, oggi purtroppo semidisperse. Queste acque, alquanto abbondanti, erano ancora visibili fino a pochi anni addietro lungo il corso dell'Aveto, dove tuttora esistono i pochi ruderi dell'edificio utilizzato come salina, travolto recentemente da una grossa piena che ha ricoperto la polla di detriti e sassi.

Notizie storiche, culturali e paesaggistiche del contesto:
Salsominore, incorniciato da uno splendido paesaggio montano, è caratterizzato dalle tipiche case in pietra, dalle strutture antiche, che nonostante i molti secoli di vita ancora resistono al tempo. Molte di esse sono ancora perfettamente conservate, anche se non più abitate. E’ nella suggestiva piazzetta, dove si rivive l'atmosfera di un tempo, che si incontrano le due fontane, che rinnovano la memoria di quello che fu un tempo un luogo prezioso per gli abitanti di quelle vallate.
Bobbio è la capitale amministrativa della Valtrebbia, nell'Appennino tra le regioni della Liguria e dell'Emilia. Abitato in epoca preistorica, nel corso dei secoli Bobbio ha ospitato i Liguri, i Galli e i Romani. Nel tardo medioevo Bobbio si ingrandì con la costruzione del complesso monastico di S. Colombano. Fu costruito leggermente a monte dell'attuale complesso monastico, dove si trova oggi il castello, attorno alla “Basilica di S. Petri ”.
Insieme a Montecassino, Bobbio fu un importante centro culturale nel medioevo. Era rinomato per le sue scuole, lo "scriptorium" e la famosa biblioteca. L'insediamento cadde in rovina all'inizio del XII secolo, dopo che era stato spostato in un'area più in basso, circa due secoli prima. Sebbene non sia possibile una chiara ricostruzione sembra evidente che nel Medioevo si sviluppò un insediamento abitativo relativamente grande, con gruppi di edifici di forma irregolare divisi in trame lunghe e strette seguendo i modelli del tempo. Verso la fine del XII secolo, il villaggio, che già nel 1014 era diventato sede vescovile e successivamente contea, era circondato da mura con cinque porte; nel XIV divenne dominio della famiglia Visconti e fu poi di proprietà dello stato milanese fino al 1748, quando l'area dell'Oltrepò Pavese fu annessa allo stato sabaudo. Di pertinenza di Genova fino al 1859, con la costruzione del Regno d'Italia passò alla provincia di Pavia, dove rimase fino al 1923. Monumenti interessanti includono l'Abbazia di San Colombano, con i suoi numerosi affreschi e mosaici e il suo museo annesso, e il pittoresco Ponte Vecchio, chiamato anche Gobbo o del Diavolo, che risale al 1440 e presenta opere di restauro del XVI secolo, tra cui 11 archi disuguali. Seguendo i vicoli del caratteristico centro storico si giunge al castello Malaspina, costruito da Corradino Malaspina nel XIV secolo.

The thermal waters of Riccione were already noted in Roman times, and in fact, in 62 BC they gushed out of the baths, which seem to have then been used also by the Emperor Diocletian. In the 16th century, the Slavic and Turkish corsairs supplied them, during their forays on the Adriatic coasts. The baths are dedicated to the Blessed Alexius. Legend has it that the springs were made to rise in the sixteenth century by the shepherd boy Alexius, endowed with thaumaturgical abilities, who was then beatified and whose remains are preserved in the church of Saint Martin in Arcione (Arcione is the ancient toponym of the area). The place where the source of the marvel is still pointed out today is called Le Fontanelle. In 1657, Queen Cristina of Sweden stayed in the castle of the Agolanti family, local lords, and was treated using these waters. At the end of the nineteenth century, the birth of bathing tourism was accompanied by a renewed interest in the waters, which were analysed for the first time in 1890 by request of Count Felice Pullè. The systematic use of the waters began in 1940 thanks to the work of a holidaymaker, the Milanese Guido Cassi who publicised it. In 1959, a well-equipped establishment arose which was then over the years enlarged and enhanced.

The water that springs up at Riccione comes from the nearby hilly land, enriched with minerals along the underground route, a route that may last from fifteen to four hundred years. The baths make use of three springs: the Claudia spring, the Celestina and the Isabella, the waters of all of which are different.


Historical, cultural and landscape context information:
The origins of the village of Riccione are very old. The Medieval village was originally the rest-place along the via Flaminia around the Agolanti family's thirteenth century castle, of which some remains can be seen today in the Tomba area. For a long time it was a fishing village under the jurisdiction of Rimini. The start of bathing tourism is linked to the “seaside homes”. The first of these, opened by the priest Carlo Tonini, were thought as healthy holiday places for children from the poorest classes. At the initiative of the philanthropist Maria Boorman Ceccarini (to whom the current main street is dedicated) other services were created, including the harbour-canal. In 1921, the area already had thirteen hotels and many guesthouses. The bathing centre was built on an orthogonal town-planning scheme, dividing the land into lots in which a great number of small houses were built, buried in the green. This characteristic presence of numerous parks and gardens, which still exist, meant that the small town came to be known as the green pearl of the Adriatic. The sweet, green hilly areas near Riccione, such as for example the Conca valley, are rich in fourteenth and fifteenth century fortifications.

Mineral water characteristics:
sulphureous (including all subgroups)

Personalities:
Cristina di Svezia (queen)
Renata Tebaldi (soprano)
Benito Mussolini (statesman)

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