Categoria: Farmacia
cm 13.5 (a) 14 (d)
In Europa il vaso da farmacia in ceramica, nella tipica forma dell'albarello, arriva dal modo arabo verso la metà del XIII secolo. L'albarello, di forma cilindrica più o meno rastremata in alto e in basso, era in genere destinato a contenere medicamenti pastosi. La derivazione del termine dall'arabo <<Al - barradatu>>, vaso di terra porosa destinato a contenere acqua, ne conferma la provenienza mediorientale. L'albarello inizialmente, almeno in Italia, serviva anche per riporvi conserve e confetture destinate anche ad usi terapeutici.
Questo vaso appartiene al corredo della Farmacia dell'Ospedale di Medicina fondata nel 1864 dalla Congregazione di Carità. Nel 1903 la Congregazione rileva un secondo esercizio, con l'acquisto della farmacia privata di Giulio Carati, tentando di instaurare una sorta di monopolio nella distribuzione dei medicinali nel territorio di Medicina. Il corredo complessivo di suppellettili da farmacia di proprietà della Congregazione viene ad essere, in questa occasione, ulteriormente incrementato. Si tratta di un vaso in materiale povero, che non apparteneva al corredo della sala vendite, bensì al laboratorio della farmacia.
Il patrimonio, con perdite e danni, si è conservato, almeno in parte, fino alla soppressione degli enti assistenziali religiosi e delle opere pie, e negli anni '60 è diventato di proprietà comunale.
Uso originario: Usato per contenere medicamenti pastosi