Categoria: Botanica
mm. 330 (a) 230 (la) 7 (p)
Si tratta della più modesta fra le quattro raccolte che ci sono giunte.
Non presenta un indice, e non reca nè la data, nè il nome del compilatore: queste indicazioni potrebbero essere andate perse, dato che il volume manca della copertina originale.
Non conosciamo quindi nè l'autore della raccolta, nè il luogo dove è stata effettuata. Le pagine sono 419, numerate sul recto e sul verso. I campioni, circa 300 in tutto, sono applicati solo su un lato dei fogli, da uno a tre per foglio; non tutti però appartengono a specie diverse: ci sono infatti molte ripetizioni. La parte maggiore dei campioni è priva di parti importanti per l'identificazione, come i fiori o i frutti; spesso si tratta solo di foglie. La grafia e la nomenclatura suggeriscono che si ratti di un prodotto del XVII secolo, forse costruito per essere usato nella Farmacia o nell'Ospedale.
Per quanto riguarda questa pagina, l'Autore ha determinato le seguenti piante:
1) Dictamnus albus;
è, in effetti, Dictamnus albus L., fam. Rutaceae, pianta assai rara con fiore di grande bellezza legato albosco termofilo caducifoglio submediterraneo;
2) Polipodium filicula;
attualmente denominato Polypodium vulgare L., fam. Polypodiaceae; felce che cresce in boschi, su muri ed alberi;
3) Pseudostachis;
pochi elementi identificativi, ma potrebbe trattarsi di Stachys officinalis (L.) Trevisan; nel Medio Evo erba medicinale contro quasi tutte le malattie dell'umanità, comune in prati aridi, pascoli.
Uso originario: Studio delle piante, in particolar modo di quelle officinali; probabilmente utilizzato nella Farmacia o nell'Ospedale.
Data di costruzione: secolo XVII