
Gropparello (PC)
Edificato in epoca ignota, forse sui resti di un castrum romano, in un sito donato da Carlo Magno al vescovo di Piacenza, il castello - citato nel secolo IX e a lungo noto come Cagnano – presidiava la direttrice che da Carpaneto conduceva a Velleia, tra le vie Francigena e degli Abati dirette in Toscana e in Liguria.
Ritenuto imprendibile per la posizione a picco sull’orrido, nel corso delle lotte fazionarie per il controllo di Piacenza il castello venne assediato nel 1255 da Oberto Pallavicino, capo della fazione ghibellina legata agli Hohenstaufen, che riuscì ad abbatterne le mura. Pochi anni dopo il Pallavicino tentò senza successo di ripetere l’impresa attaccando il castello appena rifortificato con l’aiuto di quattrocento fanti piacentini e cremonesi, incontrando la resistenza dei borghigiani sostenuti dagli uomini di Castell’Arquato.
All’inizio del XIV secolo Cagnano risulta infeudato - probabilmente a opera del vescovo Filippo, con loro imparentato - ai guelfi piacentini Fulgosio, che nel 1335 vi si rifugiarono dopo esser stati banditi dalla città a opera di Francesco Scotti, allora in lotta con i milanesi Visconti per il controllo del territorio.
Gli Anguissola
Nel 1464 Francesco Sforza sottrasse Cagnano ai Fulgosio per darlo a Gian Galeazzo Campofregoso, protagonista delle lotte politiche nel genovese, su cui Milano stava cercando di estendere la propria egemonia. Sette anni dopo il castello passò per matrimonio a Pier Antonio Attendolo, e da questi nel 1531 - dopo una lunga battaglia legale con altri pretendenti alla sua eredità - a Gian Giacomo Anguissola, del ramo di Vigolzone della potente famiglia piacentina titolare di terre e feudi tra le valli del Nure e del Trebbia.
Gli Anguissola avrebbero mantenuto il castello per tre secoli, ottenendo nel 1599 con Marcantonio, già governatore della val di Taro, il titolo di nuovo conio di conte di Gropparello, concessogli per la sua fedeltà dal duca di Parma e Piacenza Ranuccio I Farnese. Risale a questa epoca l’erezione della porzione residenziale dell’edificio, in parte ridecorata in stile rococò a metà Settecento.
L’Ottocento: il castello neomedievale
Rimasto agli Anguissola anche dopo l’abolizione napoleonica dei feudi, con l’estinzione della casata nel 1848 il castello passò nelle mani di vari privati, venendo utilizzato anche come edificio rurale.
Nel 1869 l’edificio notevolmente degradato venne acquistato dal conte Ludovico Marazzani Visconti Terzi, dei signori di Paderna, che incaricò in seguito il famoso architetto piacentino Camillo Guidotti – autore a fine secolo anche del restauro del duomo di Piacenza - del suo totale restauro secondo gli stilemi storicistici neomedievali allora in voga. Nello stesso periodo il castello fu dotato del romantico percorso botanico all’interno del parco, che si sviluppa lungo il camminamento sotto le mura a picco sull’orrido del Vezzeno.
Passato nel 1974 alla famiglia degli attuali proprietari, che ne hanno fatto la propria abitazione arricchendolo con splendidi roseti, il castello è aperto alle visite e ai percorsi tematici rivolti in particolare ai ragazzi.
VISITA
A strapiombo per oltre ottanta metri sul torrente, il castello fonde la propria struttura con il verde sperone ofiolitico su cui è edificato.
La doppia cinta muraria merlata di forma irregolare segue l’andamento scosceso della roccia, scavata da camminamenti di ronda che attraverso piccoli sentieri e scalette scendono fino alle forre del torrente. Anche le fondamenta dell’edificio, su cui poggiano i muri in pietra, sono scavate nella viva roccia, che affiora a tratti negli spazi interni e in diversi punti del pavimento delle antiche cantine.
Collocato all’ingresso del borgo, l’edificio si caratterizza per la scenografica facciata intonacata a strisce e il romantico balconcino, risalenti agli interventi ottocenteschi. Nel torrione di ingresso, il portone sormontato da un bassorilievo con San Giorgio e il drago conduce al cortile, modellato anch’esso sul profilo dello sperone con un irregolare andamento triangolare.
Sulla sommità della rupe, sopraelevata di dieci metri rispetto al piano del cortile, è il mastio a base quadrata risalente al secolo XI, ribassato durante i restauri ottocenteschi, che offre uno splendido punto di osservazione sulla valle, fino a Piacenza e alle prealpi venete.
Negli ambienti interni dell’edificio residenziale sono di rilievo la sala da pranzo tardo-cinquecentesca dotata di un camino monumentale con ricche decorazioni mitologiche a stucco e la camera detta “dell’alcova”, introdotta da un arco sormontato dallo stemma degli Anguissola di Gropparello, con soffitto a volta e decorazioni rococò settecentesche, che ospita una collezione di strumenti musicali antichi ed è attualmente adibita a sala da musica grazie all’ottima acustica.
Il castello è circondato da una tenuta di venti ettari, comprendente un parco secolare, fitti boschi e vigneti, vallate e strapiombi rocciosi. Lungo i sentieri di ronda scavati nella roccia verso le gole del torrente si trova l’orto botanico creato verso fine Ottocento fondendo il gusto romantico per il Medioevo e la natura selvaggia, che conserva specie rare, in corso di catalogazione, alcune tipiche del cinquecentesco giardino all'italiana, altre dell’orto botanico ottocentesco. All’interno del parco si trovano anche il ‘parco delle fiabe’ dedicato ai bambini, mentre il museo della Rosa nascente si snoda in un labirinto di carpini con diciassette roseti costituiti da centoventi varietà di rose. Parte del territorio comunale è ricompreso nel Parco Regionale del Piacenziano.
Ambiti territoriali presidiati dal castello:
valle Chero (Arda),via Romea Francigena | Cisa
Signori del castello tra medioevo e età moderna:
Fulgosio,Anguissola,
Marazzani Visconti Terzi
Stili architettonici e decorativi nel castello:
Storicismo Eclettismo LibertyZaninoni, A., I castelli della provincia di Piacenza, in Muzzarelli M. G., Campanini A., a cura di, Castelli medievali e neomedievali in Emilia-Romagna, Atti della giornata di studio (Bologna, 17 marzo 2005), Bologna, CLUEB, 2006 (Dpm quaderni - convegni 2)
Bettocchi, M., Castelli della Val d’Arda, MIBACT, Segretariato regionale per l’Emilia-Romagna(portale web)
‘Anguissola’, in Spreti V., Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I
Archivio di Stato di Piacenza, Consistenza archivio Marazzani Visconti Terzi, a cura di Paola G.Agostinelli, 2009