loc. Magnano
Carpaneto Piacentino (PC)
Documentato dal secolo XII, il castello venne edificato in un’area già insediata da romani e longobardi lungo la strada che da Carpaneto conduceva a Velleia e a Bardi, a cavallo tra la via degli Abati e la Francigena.
Nel secolo successivo era dei Volta Landi, che nel 1288 ne vendettero una parte all’antica famiglia piacentina dei Mancassola.
Nel 1321 Magnano venne distrutto con le altre roccaforti guelfe dell’area, compreso il vicino castello di Carpaneto, da Galeazzo Visconti, consolidando l’egemonia di Milano sull’Emilia occidentale contro le ambizioni dei signori locali, tra i quali si erano distinti i piacentini Scotti, titolari di ampi beni tra val d’Arda, bergamasco e tortonese.
Gli Scotti
Sotto il ducato Sforza, estinti i Mancassola, il castello venne acquistato nel 1461 dagli Scotti del ramo di Castelbosco e Mamago, imparentato con gli antichi signori, che nel 1536 acquisì i diritti giurisdizionali su Magnano dai Pallavicino.
Divenuti conti di San Giorgio nel 1637, e assunto a fine Settecento il cognome Scotti-Della Scala, i signori di Magnago intrapresero fra quel secolo e quello successivo importanti restauri del castello.
Persi i diritti feudali a seguito dei decreti napoleonici, la famiglia mantenne la proprietà dell’edificio fino all’ultimo quarto dell’Ottocento, quando il castello pervenne in eredità per linea femminile ai marchesi Casali e successivamente ad altre famiglie.
In parte abitato dagli attuali proprietari, il castello è oggi aperto alle visite e offre anche la possibilità di soggiornarvi.
VISITA
Posto a 350 metri di altitudine e circondato da boschi, prati, frutteti e vigne, il castello si caratterizza per la particolare struttura a trapezio irregolare, che segue il rilievo accidentato del terreno, e per la tipologia vicina a quella del castello-recinto, insolita nel Piacentino.
La cinta muraria continua a merlatura guelfa presenta un fronte cadenzato da una torre circolare e da una maggiore a pianta quadrata, percorsa internamente da un’antica scala a chiocciola in legno.
All'interno delle mura si apre un ampio spazio verde trasformato in un giardino ispirato all'hortus conclusus medievale, su cui affacciano la rocca in pietra con inserti in laterizio e, sul lato opposto, l’edificio residenziale. L'intervento è continuato nel bosco in scarpata all'esterno delle mura, popolato di piante sempreverdi con esemplari ultracentenari.
Dal castello, che è parte della Riserva Naturale del Piacenziano, si apre una splendida vista sulla valle del Chero e sulla pianura.
Ambiti territoriali presidiati dal castello:
valle Chero (Arda),via Romea Francigena | Cisa
Signori del castello tra medioevo e età moderna:
Landi,Mancassola,
Scotti
Zaninoni, A., I castelli della provincia di Piacenza, in Muzzarelli M. G., Campanini A., a cura di, Castelli medievali e neomedievali in Emilia-Romagna, Atti della giornata di studio (Bologna, 17 marzo 2005), Bologna, CLUEB, 2006 (Dpm quaderni - convegni 2)
Bettocchi, M., Castelli della Val d’Arda, MIBACT, Segretariato regionale per l’Emilia-Romagna(portale web)
Poggioli M.R., I Landi di Piacenza nella prima metà del secolo XIV: ricchezza e prestigio di una grande famiglia, in ‘Studi di storia medioevale e di diplomatica’, vol. 10, Bologna, Cappelli Editore, 1989