Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni, 33
Bologna
legno di pero/ intaglio
cm 29,9 (a) 7,1 (la) 2,1 (p)
secc. XVI/ XVII (1585 - 1613)
Ulisse Aldrovandi (1522-1605), medico e docente dello Studium di Bologna, commissionò, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta del ‘500, la realizzazione di un complesso di matrici xilografiche, una parte delle quali - 1822 legni – si conserva attualmente presso il Museo di Palazzo Poggi a Bologna (l’altra metà si trova nei depositi della Biblioteca Universitaria). Le xilografie raffigurano specie vegetali e animali e molte di esse sono derivazioni da tavole acquerellate, precedentemente richieste da Aldrovandi ad artisti come Giovanni Neri (attualmente questa splendida collezione è presente nei 17 volumi di acquerelli della Biblioteca Universitaria, consultabili on-line). Tramite l’operato di diversi disegnatori - principalmente Cornelius Schwindt, ma anche Lorenzo Benini - le rappresentazioni venivano riportate su legno di pero e successivamente intagliate grazie al lavoro di incisori, quali Augusto Veneto (attivo nel 1585) e Cristoforo Coriolano (dalla fine del 1586). Proprio quest’ultimo artista accompagnerà Aldrovandi per gran parte del grandioso progetto di trasmissione e divulgazione della sua opera: nacquero in tal modo le illustrazioni per i 13 volumi della Storia Naturale. L’intero complesso di matrici non riuscì ad essere interamente stampato durante la vita di Aldrovandi: il naturalista, infatti, riuscì a vedere pubblicati solo i tre volumi dedicati all’ornitologia e quello sugli insetti; gli altri furono editi grazie alla cura dei suoi collaboratori. In seguito alla morte del medico, il suo museo, le sue matrici e la sua biblioteca furono trasferiti presso il Palazzo Pubblico di Bologna, fino al 1742, anno in cui vennero portati presso l’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.
La datazione della presente matrice xilografica è circoscrivibile tra la metà degli anni Ottanta del XVI secolo quando ebbe inizio l'attività dei 'delineatores', gli artisti che riportarono i disegni sulle tavolette prima dell'intaglio, e l'edizione dell'opera a stampa cui si riferisce. Tale termine ante quem costituisce solo un'indicazione di massima anche per i volumi della Storia naturale pubblicati postumi, non essendo attualmente disponibili riferimenti cronologici certi.