Poco lontano dal Pinone è presente una sequoia della California piantata nel 1926 che sfiora i 30 m di altezza e ha raggiunto un diametro di 160 cm.
Due splendide sequoie giganti incorniciano il retro del palazzo con le loro chiome; in entrambi gli esemplari il tronco si sdoppia a breve distanza dal terreno in due tronchi che corrono paralleli per quasi 30 m (quelli maggiori raggiungono i 100 cm di diametro).
Due splendide sequoie giganti incorniciano il retro del palazzo con le loro chiome; in entrambi gli esemplari il tronco si sdoppia a breve distanza dal terreno in due tronchi che corrono paralleli per quasi 30 m (quelli maggiori raggiungono i 100 cm di diametro).
Ancora più vicino al retro del palazzo si sviluppa un serrato filare di 13 tuie giganti, con tronchi che in qualche caso raggiungono i 95 cm di diametro.
Sul limite settentrionale della radura, poco sopra la fontana circolare, un maestoso esemplare di faggio (diametro 107 cm) fronteggia un grande acero di monte (diametro 97 cm).
Non molto lontano, procedendo verso nord all’interno del bosco, ai due lati del sentiero si trovano due grandi ippocastani probabilmente risalenti all’impianto originario (il maggiore di 116 cm di diametro).
Particolarità:
Non lontano dal parco, al numero 4 di via Ricchi, 4 (l’ex via del Macello), è visitabile una interessante testimonianza del periodo ducale: la Ghiacciaia Reale fatta costruire nel 1843 da Francesco IV per rifornire di ghiaccio, durante il periodo estivo, la corte di stanza a Pavullo. Si tratta di un’opera, per l’epoca imponente e costosa, realizzata alla “maniera toscana”, con la stanza interrata e la volta ricoperta di terra e rinverdita con alberi e arbusti che concorrevano a mantenere il fresco necessario alla conservazione del ghiaccio. La ghiacciaia, evidentemente sovradimensionata rispetto alle necessità, venne donata nel 1846 al Comune di Pavullo con l’obbligo di soddisfare gratuitamente e in perpetuo le esigenze della corte. La ghiacciaia, abitualmente aperta soltanto durante il periodo natalizio perché tradizionale sede del presepe, è comunque visitabile anche nel resto dell’anno accordandosi con il vicino Centro Sociale “Bonvicini” (tel. 0536 324262).
Dlgs n.42/2004, art.136, lett c) e d)
Pavullo nel Frignano (MO)
0536 29977 - urp@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it
0536 21213 - biblio.pavullo@cedoc.mo.it
Attraverso il parco è possibile osservare quasi tutti i tipi di vegetazione che caratterizzano la zona di Pavullo: il querceto, il bosco di aghifoglie, il bosco di latifoglie con prevalenza di aceri, frassini e cerri. Originariamente vi era la presenza più massiccia di aghifoglie, abete, pino silvestre e larice, molto amate da Francesco IV; abbattute negli anni passati per l’ottima qualità del loro legno, hanno lasciato il posto a latifoglie come aceri, frassini robinie e cerri.
Con la fine del ducato, l’area, divenuta pubblica, venne sostanzialmente abbandonata all’evoluzione naturale sino agli anni ’20 del secolo scorso, quando il Corpo Forestale dello Stato ne curò il progressivo e geometrico rimboschimento, alterando irrimediabilmente il disegno originario del parco.