Tra i tigli che segnano il lato interno del viale di forma ellittica si notano diversi esemplari molto belli. Il primo (diametro 104 cm), nei pressi dell’ingresso di piazzale della Vittoria, lo si incontra prendendo il viale verso est, sul lato sinistro però, allineato tra i platani: alto una ventina di metri, presenta una carie alla base ma appare complessivamente in buono stato. A breve distanza, nella parte interna del viale, se ne incontra un altro (diametro 109 cm), in condizioni più precarie, e dopo un gruppo di sette tigli più giovani (il maggiore con diametro di 54 cm), si nota un terzo esemplare piuttosto imponente (diametro 96 cm)verso la parte rilevata del giardino.
Continuando lungo il viale verso il settore occidentale del giardino, spiccano altri esemplari della stessa specie (uno con diametro di 97 cm), mentre a ridosso della collinetta risalta un insieme di tigli di cui uno raggiunge i 118 cm di diametro (le sue branche sono sostenute da tiranti).
Tra i platani che caratterizzano la parte esterna del medesimo viale, sempre procedendo dall’ingresso di piazzale della Vittoria verso sud, spicca un esemplare di 124 cm di diametro e, nei pressi della collinetta, di fianco ai muri di sostegno, crescono altri due grandi esemplari (diametri 107 e 113 cm), in posizione simmetrica alle due antiche fontanelle in muratura.
Negli spazi prativi della parte più formale del parco risaltano anche due libocedri (diametri 69 e 54 cm) e due cedri dell’Atlante (diametri 145 e 62 cm);
sulla sommità della collinetta nei pressi della vasca, infine, un grande esemplare di leccio (diametro 101 cm), con molti vigorosi ricacci alla base ma anche funghi a mensola e una grossa carie, spicca tra basse sedute in cemento.
Particolarità:
Nelle immediate vicinanze del Parco della Resistenza uno dei motivi di interesse è sicuramente il particolare assetto urbanistico e architettonico formato dal grande piazzale della Vittoria, dal viale della Libertà, dal piazzale della Stazione, dagli edifici che vi si affacciano e dagli interventi artistici di corredo come la fontana davanti alla stazione o il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale al centro di piazzale della Vittoria (entrambi dell’architetto romano Cesare Bazzani), tutti ascrivibili agli anni ’30 del secolo scorso. Dal 2009 in tutta l’area sono in atto lavori di recupero degli assetti urbani e delle architetture originali e l’insieme è già diventato un vero e proprio museo a cielo aperto dell’architettura del periodo. Anche il corredo arboreo degli spazi, impiantato nei medesimi anni, merita un cenno. Nelle due aiuole che incorniciano la facciata della stazione, ad esempio, svettano due cedri (il cedro del Libano di sinistra, piuttosto imponente, ha un diametro di 46 cm). Viale della Libertà è ombreggiato da due doppi filari di lecci: gli esemplari più grandi e ormai pressoché centenari, che risalgono sicuramente al periodo di impianto , sono una decina (con diametri intorno ai 70 cm). Piazza della Vittoria, infine, è tutta ombreggiata da svettanti pini domestici.
Forlì (FC)