
A breve distanza, nella siepe a ovest, si nota un’altra grande farnia (diametro 120 cm), intaccata alla base da grandi carpofori fungini a mensola.
Altre querce notevoli sono ben visibili lungo via Scuderie, ai lati della strada; le maggiori hanno fusti che raggiungono il metro di diametro e sono inframmezzate da grandi pioppi neri (diametri 100-110 cm). Il decreto di tutela emanato dal Presidente della Giunta regionale nel novembre 1988 riguardava allora 180 farnie; negli anni successivi alcune piante si sono, purtroppo, ammalate e seccate ma sono ancora più di 170 quelle tutelate e altre stanno via via assumendo dimensioni significative (le schede delle piante tutelate sono visibili nel sito http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/mtrees/).
A rendere particolarmente interessante la tenuta non sono però soltanto le farnie presenti, ma l’aspetto paesaggistico complessivo dell’area: numerosi sono, infatti, gli elementi vegetali utilizzati per separare recinto o settori, per sottolineare la viabilità interna o per creare punti d’ombra per i cavalli. Tra le specie che punteggiano in modo scenografico la tenuta, contribuendo a rendere l’area una delle più singolari della pianura bolognese, spiccano querce e pioppi isolati, ma anche piccoli gruppi o brevi filari di frassini, pini, aceri americani, libocedri e altre specie arboree esotiche.
Particolarità:
A sud della tenuta, in sostanziale continuità con essa, si estende un’area recintata e non visitabile di circa 65 ettari, occupata da un’ex polveriera militare che, dopo l’abbandono di qualche decennio fa, è stata gradualmente interessata da processi di ricolonizzazione spontanea della vegetazione, oltre che da localizzate piantagioni di alberi e arbusti, e oggi presenta una densa e interessante copertura vegetale. L’area è compresa tra le Zone di tutela naturalistica del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e, insieme alla confinante tenuta, costituisce un Nodo ecologico complesso nella rete ecologica provinciale. La vegetazione odierna, visibile costeggiando i confini dell’area per la prosecuzione delle vie Scuderie e Prati, è in prevalenza formata soprattutto da alti pioppi neri, olmi e aceri campestri e da un intricato sottobosco dove compaiono anche giovani farnie (grandi esemplari di quercia erano presenti anche all’interno della polveriera, ma furono abbattute poco prima della dismissione). L’ex polveriera di Madonna dei Prati è tra i beni che sono passati di recente dal Ministero della Difesa all’Agenzia del Demanio ed è stata oggetto di interventi di bonifica da ordigni bellici, che non hanno tuttavia ancora portato a una sua completa messa in sicurezza. Da anni i comuni interessati e l’amministrazione provinciale stanno cercando di garantire un’adeguata tutela e valorizzazione dell’area, che ne salvaguardi il potenziale ecologico e ne favorisca l’uso pubblico.
Zola Predosa (BO)