Museo Iola di Montese
Via Trebbo, 1
Montese
[Plasma for transfusion]

strumenti e accessori
plasma umano centrifuga
mm; g 230 (a) 80 (d)
periodo seconda guerra mondiale
n. US251
Contenitore in vetro di plasma umano per trasfusioni, con supporto in stoffa

medicinale
Ogni reparto dell'esercito aveva aggregato un distaccamento di dottori, specializzati nel primo soccorso, che potessero intervenire velocemente in caso di ferita nelle retrovie ma soprattutto durante gli scontri a fuoco con il nemico. La somministrazione di una trasfusione di plasma aumentò enormemente la possibilità del ferito di sopravvivere con una percentuale del 90% di soldati salvati
L'esercito americano fu il primo a poter disporre sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale di specifici medicinali salva-vita quali il plasma ed i sulfamidici che diedero la possibilità ai feriti di poter essere soccorsi ed evacuati in strutture più attrezzate nelle retrovie del fronte. Spesso tali ospedali erano situati su navi ancorate sulle prime rive disponibili ed i feriti dovevano fare lunghi viaggi per potervi arrivare. Diveniva essenziale quindi stabilizzare il ferito grave e dargli modo di sopportare con meno rischi il viaggio di trasferimento.