Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Malatesta Adeodato
1806/ 1891
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 90 (la) 121 (a)
sec. XIX (1858 - 1858)
n. 510
Il ritratto raffigura il colonnello Ignazio Forghieri (Modena, 1797-1872) all’epoca in cui ricopriva l’incarico di comandante del Reggimento Estense di Linea, ruolo che mantenne fino allo scioglimento della Ducale Brigata avvenuto nel 1863. Fu tra i fedelissimi del duca Francesco V, al punto da seguirlo nell’esilio del 1859 per fare poi ritorno a Modena nel 1866. Il dipinto, firmato e datato 1858, venne eseguito dall’artista prima della partenza del colonnello. Tra le medaglie appuntate sulla divisa che è stato possibile identificare si segnalano quelle di: Cavaliere del Reale Ordine
Cavalleresco dell’Aquila estense sotto l’invocazione di San Contardo d’Este,
ordine istituito il 27 dicembre 1855 dal duca Francesco V per coloro che si erano distinti per i loro servigi e che avevano manifestato particolare devozione al Sovrano; Cavaliere dell’Ordine Imperiale Austriaco di Leopoldo, Commendatore del Reale Ordine di Carlo III di Spagna e la medaglia conferita in occasione del venticinquesimo anno di anzianità di servizio ufficiali. Si ritiene inoltre di poter identificare la medaglia che fu conferita dal duca Francesco V all’atto dello scioglimento della Brigata Estense, il 24 settembre 1863, per ricompensare gli uomini che erano ancora al suo fianco. La presenza della medaglia nel dipinto, ricordiamo firmato e datato 1858, potrebbe spiegarsi con un intervento successivo da parte del pittore su richiesta dell’ufficiale. Martinelli Braglia ha posto in relazione il dipinto in esame con un ritratto fotografico del colonnello conservato presso le raccolte del Museo Civico del Risorgimento di Modena che testimonierebbe il rapporto stretto di derivazione e quindi il documentato uso della fotografia quale ausilio propedeutico alla pittura fin dalla fine degli anni Cinquanta. Certamente in questo torno di anni Malatesta si avviava a una riflessione sull’uso del mezzo meccanico che porterà a maggiore compimento nelle opere degli anni Sessanta, come rivela per esempio il Ritratto della contessa Carolina Ghiraldi Araldi