Museo di Storia dell'Agricoltura

Rocca Malatestiana Cesena
Descrizione dell'intervento:
armature
PULITURA
-rimozione a pennello della polvere e dello sporco decoeso
-lavaggio con solventi anche per impacco e a tampone, con una miscela di alcool etilico e acetone 50/50 in parti, al fine di rimuovere i vecchi protettivi e i materiali concrezionati.
- pulitura meccanica con bisturi e vibro incisore per eliminare le concrezioni più spesse e dure
- pulitura generale con microspazzole in acciaio di diverse forme e
durezze, sia degli interni che degli esterni, rimuovendo le corrosioni ancora a rilievo, conclusa con una lieve polimentatura di omogeneizzazione con spazzole in acciaio finissimo montate su micro-mola manuale.
-pulitura chimica a tampone con sali di Rochelle al 30% in acqua deionizzata delle eventuali parti in lega di rame e o dorate.
-Durante tutte le fasi sono stati ripetuti numerosi lavaggi con solventi per mezzo di tampone di cotone idrofilo.
-corrosioni sono state inibite e stabilizzate mediante l’applicazione a pennello di una o due mani di acido tannico al 10% sulle superfici metalliche interne e di una mano di acido tannico al 5% sulle superfici esterne, immediatamente rimossa con tamponi di alcool etilico.
CONSOLIDAMENTO
- protezione della superficie sia internamente che esternamente con delle
stesure di protettivi “a sandwich”: un primo strato a pennello di Paraloid B44 al 7% in acetone, seguita da un’applicazione a pennello di cera microcristallina Multiwax RH al 3% in etere di petrolio Ligroina 100-140°.
-realizzazione delle cinghie di cuoio necessarie all’assemblaggio o alla chiusura degli elementi con modalità mimetiche e applicate, ai bottoni o con viti; sono state tagliate a misura da un cuoio moderno di vitello, lavorato e conciato, di color marrone in tono neutro, simile a quello delle cinghie superstiti
- ricostruiti alcuni perni funzionali (delle cerniere delle guance
per gli elmi), a sembianze di quelli superstiti

schifalancia
PULITURA
-rimozione a pennello di polvere e sporco decoeso.
-pulitura con ripetuti lavaggi in solventi anche per impacco e a tampone, intervallati da una pulitura meccanica e una chimica
-inibizione e stabilizzazione delle corrosioni
TRATTAMENTI FINALI
-applicazione dei protettivi a sandwich.

stivali e ghette, staffe e speroni
PULITURA
- rimozione delle ghette montate dai rispettivi stivali e i pezzi sono stati
puliti a secco per eliminare i depositi di polveri e fango, con l’ausilio meccanico di spazzolini morbidi sul verso (pelle) particolarmente lungo le cuciture e
l’imbottitura interna; con spazzolini medio-duri sul recto (carne).
-pulitura perfezionata a umido con una preparazione con un tensioattivo non ionico neutro (Tween 20) in soluzione acquosa (al 2%) e alcol isopropilico (4:1), passata a spugna naturale sia all’interno che all’esterno degli stivali.
-correzione delle deformazioni vistose inumidendo le parti deformate e facendole asciugare lentamente nella forma corretta.
-trattamento di idratazione con metodologie diversificate per esterno e interno.
–interno lubrificato con trattamento a “dressing”: una soluzione di un olio o sostanza grassa al 18% in un solvente organico come veicolo o medium di penetrazione. Il verso, invece, più secco e rigido è stato trattato e protetto con una cera microcristallina (cosmolloid) in un solvente a basso contenuto aromatico (al 2-3% in Ligroina), direttamente applicata a pennello e successivamente spannata appena prima
della collocazione definitiva.
INTEGRAZIONE
-integrazione delle parti funzionali in cuoio perdute e integrate con cuoio simile ma distinguibile dall’originale, cucito a ago con filo di cotone
tonalizzato
PULITURA
meccanica delle fibbie in ferro con l’ausilio di
bisturi e microspazzole metalliche su micromotori elettrici; è seguito uno
sgrassaggio con acetone, poi l’inibizione della corrosione realizzata con una stesura a pennello di acido tannico disciolto in alcol al 7%.
Condizione singolare era quella delle staffe e degli speroni, data la convivenza del ferro e del cuoio particolarmente deteriorato. Su questi si è intervenuti abbinando le tecniche utilizzate per le armature e per gli stivali.

guanti
I guanti sono in crosta di vitello, senza imbottitura.
intervento di tipo conservativo ed estetico
PULITURA
a secco con l’ausilio meccanico di spazzolini morbidi per rimuovere polveri e concrezioni di materiale organico incoerente
pulitura ad umido, utilizzando una preparazione di un tensioattivo non ionico neutro (Tween 20) in soluzione acquosa (al 2%) e alcol isopropilico (4:1), passata a spugna naturale a tampone, cercando di limitarne al minimo la penetrazione. Già in fase di asciugatura sono stati lubrificati con un trattamento a “dressing”: una soluzione di un olio o sostanza grassa al 7% in un solvente organico come veicolo o medium di penetrazione. Le parti scucite sono state fermate con ago da cuoio e filo di cotone tonalizzato. Il guanto destro, particolarmente lacunoso e deteriorato in corrispondenza della sommità delle dita, è stato integrato con punte realizzate in tessuto di cotone di colore tonalizzato, fissate con un adesivo consolidante solubile in acqua (Aquazol) di elevata reversibilità.

manichino
- riviste e parzialmente sostituite agli arti superiori, le cerniere e le viti delle
Stesse
-eliminazione chiodi inutili
-applicato un antitarlo al legno dopo averlo opportunamente lavato
PULITURA
-lavato e reidratato il pellame di maiale del basso ventre e delle gambe
-Dal riempimento interno sono state fatte delle microaspirazioni per rimuovere la polvere, rimossa parte del crine e della stoppa dalle aperture più agevoli.
CONSOLIDAMENTO
-per renderne stabile il manichino con gli oltre trenta chilogrammi dell’armatura addosso, si è fornito il legname di una base in acciaio fortemente agganciata al legno e fissata anche riutilizzando il sostegno in ferro forgiato originale che fuoriesce dall’interno del manichino