tela/ pittura a olio
secc. XVIII/ XIX (1740 - 1803)
Sotto lo sguardo di disapprovazione della vecchia seduta in secondo piano, una giovane accenna a una danza accompagnandosi col tamburello davanti a un contadino a torso nudo, intento a versare del vino entro la ciotola retta da un bambino. Come sempre in questo tipo di produzione, che rinvia ai modelli dei "bamboccianti" nordici attivi a Roma nel XVII secolo, il soggetto ambisce a un tenue contenuto narrativo, che ne giustifichi la funzione meramente decorativa. Il quadro è ben rappresentativo delle doti di Antonio Beccadelli, un pittore specializzato in simili soggetti, che dovevano incontrare il gusto di una committenza di facile contentatura, in vista della decorazione degli ambienti meno di rappresentanza della casa. Pur muovendosi in questo specifico ambito, che già i contemporanei giudicavano "minore", il pittore dà prova di una solida abilità, derivante dalla base accademica della sua formazione e dallo studio condotto sui dipinti di questo tipo eseguiti da Giuseppe Maria Crespi e da Giuseppe Gambarini. Così, mentre a livello pittorico Beccadelli sembra rifarsi a Crespi, del quale riprende la pennellata grassa e densamente materica, a livello formale egli tradisce ambizioni diverse, nello sfoggio disegnativo sotteso alla composizione: un aspetto, quest'ultimo, che rinvia soprattutto a Gambarini, ma che lo vede giovarsi anche degli insegnamenti appresi dal suo maestro Felice Torelli.